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09/09 - un altro inquisito come nuovo ambasciatore colombiano in italia!

(11 Settembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.nuovacolombia.net

Dopo Sabas Pretelt de La Vega, inabilitato a ricoprire incarichi pubblici per 12 anni e sotto processo per corruzione, è stato nominato il nuovo ambasciatore colombiano in Italia. Si tratta di Andrés Felipe Arias, detto

“Uribito” per il suo patetico tentativo di imitare nei modi e nelle espressioni il narco-expresidente Uribe, suo mentore e protettore. La nomina è avvenuta appena Arias è uscito dagli uffici della magistratura, nei quali ha subito un interrogatorio di undici ore. L'inchiesta che lo coinvolge riguarda lo scandalo del cosiddetto “Agro Ingreso Seguro”, scoppiato durante l'ultimo periodo della presidenza Uribe, quando Arias ricopriva il ruolo di ministro dell'agricoltura e pertanto era il massimo responsabile del programma intorno al quale è scoppiato lo scandalo. AIS era un programma truffaldino inventato a scopo propagandistico dal vecchio governo, che sulla carta avrebbe dovuto beneficiare -con un modesto versamento elargito dallo Stato- un certo numero di contadini, mentre i fondi messi a disposizione sono stati in larga parte utilizzati per finanziare ricchi imprenditori agricoli legati alla mafia uribista, in aperta e quanto mai sfacciata violazione della stessa legge, già di per sé sbagliata e fuorviante rispetto al problema agrario colombiano, predisposta dal governo ultraliberista.
Fallita la possibilità di rieleggere Uribe, Arias (che è iscritto al Partito Conservatore) ha fatto propaganda e lobbing in sostegno di Santos, anche contro il suo partito che sosteneva Noemí Sanín. Il premio che Santos gli elargisce ora per le prestazioni a suo favore, serve a mettere Arias in una posizione più protetta con in tasca un incarico diplomatico all'estero, di fronte ai problemi giudiziari che lo coinvolgono in patria.
Ancora una volta la diplomazia colombiana viene utilizzata come merce di scambio nel mercato dei favori incrociati organizzato dall'oligarchia.
Ancora una volta il nostro paese viene utilizzato come discarica politica, inviando in Italia come diplomatici i rifiuti non più spendibili in altri ruoli e con processi per gravi reati sulle proprie spalle. Oltre al precedente di Sabas Pretelt ricordiamo quello di Camilo Osorio ed il paramilitare console Noguera, tutti inquisiti o arrestati.
Ci chiediamo se la ragione per la quale non vengano mai nominati come diplomatici personaggi meno putrefatti, dipenda più dal fatto che l'Italia non ha mai sollevato obiezioni all'accreditamento di delinquenti, o che per quanto si possa cercare tra i nomi con i quali l'oligarchia colombiana si rappresenta, di persone almeno vagamente decenti difficilmente se ne possono incontrare.

www.nuovacolombia.net

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