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11/09 - s'intensifica l'offensiva guerrigliera in colombia

(12 Settembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.nuovacolombia.net


Il Comandante in Capo delle FARC-EP, Alfonso Cano, alla fine dello scorso luglio aveva proposto al nuovo governo di aprire dei dialoghi di pace allo scopo di porre fine alla decennale guerra civile colombiana. Tale generosa

proposta, aveva fatto seguito ad una lunga serie di gesti di buona volontà nel corso degli ultimi due anni, concretizzatisi in varie liberazioni unilaterali, da parte della guerriglia, di prigionieri di guerra in suo potere. Il governo ha risposto alle liberazioni unilaterali intensificando la guerra, sulla base dell'erronea interpretazione delle stesse come sintomi di debolezza.
All'ultima proposta del Comandante Cano, il governo di Santos ha nuovamente opposto l'ennesimo cocciuto ed insensato rifiuto, non volendo cogliere l'opportunità storica derivante dall'offerta della guerriglia e scegliendo al contrario di portare avanti la guerra, illudendosi ancora di poterla vincere. Che le FARC-EP non fossero debilitate, come invece ha sostenuto il regime negli ultimi anni, era cosa nota e riconosciuta da molti: dalla Croce Rossa Internazionale e diverse Ong, passando per analisti del conflitto colombiano non prezzolati, fino ad alcuni militari più realisti e non inclini al velleitario trionfalismo della “Seguridad Democrática” di Uribe.
Chi combatte sul campo di battaglia ha una visione differente dello svolgimento della guerra rispetto alla versione ufficiale governativa, che veniva spacciata dai grandi mezzi di comunicazione come oro colato.
Oggi la realtà sta presentando il conto al governo della guerra, ed è un conto sempre più salato.
In pochi giorni sono caduti sotto diversi colpi della guerriglia, inferti in varie zone del paese, una quarantina tra poliziotti e soldati, con un numero imprecisato di feriti, diversi scomparsi di cui non si sa se siano caduti prigionieri o meno, oltre alla distruzione di una sede della polizia politica DAS nel dipartimento di Nariño e ad altri attacchi portati ad infrastrutture statali, come oleodotti e tralicci elettrici. E questo stando ai numeri del ministero della Difesa solo nell'ultima settimana.
L'offensiva della guerriglia trova le forze governative impreparate, le quali ammettono a denti stretti che c'era stato del trionfalismo e che la guerriglia si è adattata alle nuove condizioni di guerra.
Vergognosamente il governo colombiano, oltre a narcotrafficanti, guerrafondai, mezze calzette, corrotti e criminali di ogni genere e natura, non riesce ad esprimere degli uomini all'altezza del momento storico, capaci di “aprire” le porte ad una soluzione pacifica del conflitto. Quanto deve continuare questa guerra prima che la pace con giustizia sociale si imponga sugli interessi famelici dell'imperialismo e dell'oligarchia più reazionaria e retrograda del continente?

www.nuovacolombia.net

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