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(Lotte operaie nella crisi)

Fincantieri: scioperi e occupazioni contro i 7500 licenziamenti annunciati. 2000 'esuberi' anche all'Alitalia?

(20 Settembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

Marco Santopadre, Radio Città Aperta

20-09-2010/14:35
--- Il colosso pubblico della cantieristica navale italiana potrebbe chiudere due fabbriche, Castellammare di Stabia (in Campania) e Riva Trigoso (in Liguria), e tagliare quasi 2.500 addetti, che diventerebbero ben 7500 contando l’indotto. L'azienda ha smentito tutto in una nota ufficiale, ma i sindacati hanno già convocato un'assemblea nazionale per domani a Roma cui seguirà lo sciopero di 8 ore in programma per il primo ottobre. Ma la protesta è già partita in tutti gli stabilimenti: stamani, davanti ai cancelli della piattaforma 'Scarabeo' del sito di Palermo, un gruppo di operai ha bloccato l'ingresso per protestare contro i licenziamenti. Già venerdì scorso gli operai della Fincantieri di Castellamare di Stabia erano stati caricati dalla polizia sotto la regione Campania. E proprio il sito di Castellammare per tutta la giornata di oggi resterà fermo: le Rsu dell'azienda hanno proclamato, infatti, un blocco della produzione di otto ore per turno in attesa di un incontro che si svolgerà nel pomeriggio con i capigruppo del Comune della città vesuviana. Mentre i lavoratori stavano manifestando davanti ai cancelli di Fincantieri alcuni loro colleghi sono saliti su una gru per protestare contro i licenziamenti. Gli operai sulla gru - un gruppo di 5, 6 persone secondo il sindacato - espongono uno striscione con la scritta ''Il cantiere non si tocca, lo difenderemo con la lotta''.
E sempre oggi dopo un'assemblea dai toni accesi, sfociata in uno sciopero, i lavoratori della Fincantieri di Riva Trigoso hanno occupato la direzione aziendale, come peraltro annunciato ieri dalla Rsu. ''E' pazzesco apprendere dalla stampa di una simile decisione – ha affermato un rappresentante sindacale - un'azienda sana con lavoro per otto o nove anni vara un piano industriale delirante. Questa volta l'hanno fatta davvero grossa e l'amministratore delegato, il presidente e tutti gli altri dirigenti devono andarsene a casa''.
Dopo il massacro di migliaia di posti di lavoro al momento della privatizzazione dell’Alitalia, torna il fantasma dei cosiddetti esuberi anche nell’ex compagnia di bandiera. Secondo alcune indiscrezioni, l’azienda starebbe studiando un piano di ridimensionamento del personale da attuare entro dicembre, ipotesi che l'azienda "non conferma" ma che porterebbe al taglio di circa 2000 dipendenti. La notizia sarebbe stata annunciata, anche se in mancanza di ulteriori particolari, durante una convention con 400 dipendenti tenuta a inizio settembre della quale sarebbe stato anche riportato un resoconto sul sito dell’Alitalia, poi cancellato. Secondo le indiscrezioni verrebbero tagliati 600 precari e tra i 1200 e i 1400 dipendenti, soprattutto quelli impiegati nei piccoli scali.

www.radiocittaperta.it

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