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(8 Ottobre 2010)
I negazionisti come Claudio Moffa, professore ordinario a Teramo, mi indignano. E mi fanno schifo tanto i fasci come i rosso-bruni che lo difendono. Andrei a fischiarlo e forse pure a tirargli pomodori. So che le sue “presunte idee” si squalificano da sole, ma so anche che alcuni studenti sono purtroppo recettivi e andrebbero difesi dai cattivi maestri. So anche che l’università deve funzionare proprio male se un negazionista arriva ad essere prof. ordinario, sia pure in un settore minuscolo come SPS/13 (storia e istituzioni dell’Africa) con appena nove ordinari, Moffa compreso. Chi ha fatto far carriera a Moffa si vergogni.
Devo però allo stesso tempo ammettere che mi irrigidisce la presa di posizione bipartisan di Mariastella Gelmini e Walter Veltroni contro Moffa. Ombretta Colli (sic) arriva a chiedere la rimozione di Moffa. Chi decide cosa è lecito insegnare oltre l’art. 33 della Costituzione? Se Moffa ha commesso dei reati, e forse li ha commessi, va punito penalmente. Ma non possono loschi personaggi come Ombretta Colli, Walter Veltroni o Mariastella Gelmini decidere che un docente vada rimosso. Chi mette il discrimine? E se domani decidono di rimuovere altri docenti, che senza essere repellenti come i negazionisti, non rispondono al mainstream del momento?
Temo che il male minore, ma di male si tratta, perché ritengo che vada proibita la diffusione in qualunque sede di teorie razziste, a partire dai cialtroni leghisti, sia tenersi Claudio Moffa.
Gennaro Carotenuto - giornalismo partecipativo
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