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(11 Maggio 2011) Enzo Apicella

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12/10 - arias non sara' ambasciatore in italia

(13 Ottobre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.nuovacolombia.net

Il designato ambasciatore colombiano in Italia, Andrés Felipe Arias, indagato in Colombia per la colossale truffa di Agro Ingreso Seguro mediante la quale ha dirottato fondi statali (destinati a sostenere le popolazioni contadine) nelle tasche di grandi proprietari terrieri legati alla mafia uribista, ha rinunciato all'incarico assegnatogli da J.M. Santos.
In un laconico comunicato, “Uribito” afferma di ringraziare il presidente continuatore della

fascista “Sicurezza Democratica” per la fiducia accordatagli (in realtà una ricompensa per gli sforzi profusi a suo favore nella campagna elettorale presidenziale), ma di “aver deciso” di rimanere in Colombia per difendere “l'onestà” del proprio operato.
Il comunicato è praticamente un'ammissione di colpa, e in questa decisione deve aver pesato il precedente dell'ultimo ambasciatore in Italia Sabas Pretelt, che è stato inquisito per corruzione e inabilitato a ricoprire incarichi pubblici per dodici anni mentre si trovava a Roma. Arias avrà maggior margine di manovra nelle vicissitudini giudiziarie restando in Colombia e ricorrendo alla protezione mafiosa del suo “benefattore” di sempre, il narco ex-presidente Alvaro Uribe.
La sua patetica (e non certo disinteressata) devozione verso Uribe è tanto forte che, oltre a portare gli stessi occhiali e la stessa pettinatura, ne imita artificialmente il tono di voce e la gestualità ed usa farsi fotografare con l'immagine del “boss” alle spalle, del quale ricalca la postura, totalmente inconsapevole della sua stessa comicità nolente.
Ad ogni modo, non sappiamo se rallegrarci per un corrotto in meno che giunge nel nostro paese a rappresentare una cavernicola oligarchia guerrafondaia, o se rattristarci per il fatto che il popolo colombiano dovrà sopportare anche nei prossimi anni la presenza di questa caricatura penosa e squallida.
Non ci rimane che augurare ad Arias, conformemente alle sue responsabilità, una sorte simile a quella che attende il suo idolo: rispondere di fronte ad un tribunale internazionale, o direttamente al popolo colombiano, dei crimini contro l'umanità commessi in Colombia durante la sua illegale ed illegittima amministrazione.

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www.nuovacolombia.net

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