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I furbetti del quartetto

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Egitto: elezioni, regime spegne media dissidenti

Mubarak stringe la vite sui controlli dei sistemi mediatici, i giornali non di partito, i talk-show, le dirette televisive e persino i messaggi mandati con il telefonino.

(16 Ottobre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.nena-news.com

SERVIZIO DI YASMINE PERNI

Cairo, 16 ottobre 2010 (nella foto dal sito www.wn.com l'ex direttore di al Dostur Ibrahim Eissa), Nena News - Gli arresti di membri dei Fratelli Musulmani, forza politica non riconosciuta dal governo, non sono cosa nuova in Egitto. E anche le perquisizioni, la confisca di documenti e computer, le intimidazioni, si sono viste tante volte nel passato. A cio' ora si aggiungono i licenziamenti di giornalisti critici del governo. Il caso più clamoroso è stato il recente allontanamento di Ibrahim Eissa come direttore responsabile di al Dostur, quotidiano che sino ad oggi era riuscito a rimanere indipendente e a rappresentare una voce critica del potere. Eissa qualche anno fa rischio' una pesante pena detentiva solo per aver riferito dei problemi di salute di Mubarak. Venne accusato dal regime di voler provocare "disordini sociali" e "l'istabilita' del paese".

Se in apparenza dietro il licenziamento di Ibrahim Eissa ci sono "contrasti gestionali" e i difficili "rapporti personali" tra l’ex direttore di al Dostur e al Sayed al Badawy, nuovo proprietario della testata e leader del partito (conservatore) d’opposizione Wafd - innescati da un’editoriale in sostegno di Mohammed ElBaradei, l’ex direttore dell’Agenzia atomica internazionale (Aiea) divenuto un punto di riferimento per il dissenso al regime - in realtà le differenze emerse sono soltanto politiche. A Eissa sarebbe stato offerto di rimanere ma senza la facoltà di scrivere i commenti taglienti che lo hanno reso famoso nell’asfittico panorama editoriale egiziano.

Ibrahim Eissa aveva buoni rapporti col vecchio proprietario Essam Ismail Fahmy. Tra i due esisteva un buon affiatamento politico. La posizione del nuovo proprietario invece rimane dubbia e la sua scelta di mettere alla porta il direttore del suo giornale genera non pochi sospetti. Alcune voci indicano che i motivi del licenziamento potrebbero essere legati ad un accordo segreto tra il Wafd e il partito di Mubarak (Nnp): verranno garantiti più voti e deputati al Wafd – in Egitto le elezioni sono controllate e manipolate dal regime – se il partito d’opposizione non appoggerà la pressante richiesta di ElBaradei di boicottare il voto (l’ex direttore dell’Aiea ha chiesto a tutte le forze politiche democratiche e riformiste di astenersi dal partecipare alle consultazioni per non legittimare la «farsa elettorale» allestita da Mubarak).

Pochi giorni dopo l’allontanamento di Eissa, i canali televisivi del server Orbit sono stati oscurati «per mancato pagamento della quota per l’utilizzo della frequenza di trasmissione del segnale». Questa almeno è la spiegazione data dal giornale filo governativo al Ahram. E quando il segnale è stato ripristinato, gli egiziani hanno appreso dell’annullamento del popolare talk show di Amr Adib «Al Kahira al Youm» (il Cairo oggi). Adib aveva alzato troppo la voce, parlando di corruzione e scandali che coinvolgono importanti uomini d’affari legati al regime. Diverse emittenti private hanno poi riferito di aver ricevuto una comunicazione dell’ente statale per la regolamentazione delle comunicazioni nella quale si dichiara interrotto (da ieri) il loro permesso per le trasmissioni in diretta.

Nuove restrizioni sono state annunciate questa settimana e sono rivolte a colpire l’uso dei messaggi testo (sms) mandati col telefonino. Il Ministro delle Comunicazioni, Tarek Kamel, ha affermato che non intende limitare l’uso degli sms ai privati, ma solo controllare i contenuti inappropriati di messaggi «di massa» inviati da movimenti politici che non godono dello status di partito riconosciuto, come i Fratelli Musulmani, di fatto la formazione politica di opposizione più ampia. In realta' le limitazioni riguardano anche l’Associazione nazionale per il cambiamento guidata da ElBaradei, il movimento pro-democrazia Kefaya, il partito nasserista Karama e il partito islamico Wasat. I nuovi provvedimenti sono applicabili anche nei confronti delle Ong e delle organizzazioni umanitarie. «Non vogliamo restringere l’uso degli sms ma solo regolarizzarlo», ha candidamente ribadito Kamel.

Di pari passo all’intensificarsi del malcontento popolare per l’aumento dei prezzi degli alimenti di base, si alza percio' il volume delle critiche dell’opposizione e il dissenso al possible trasferimento, il prossimo anno, della presidenza da Mubarak al figlio Gamal. Un clima che incoraggia sempre più giovani a chiedere riforme politiche ed economiche. Nena News

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