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28/10 - la procura generale conferma la destituzione del corrotto e corruttore ex ministro ed ex ambasciatore in italia, sabas pretelt

(28 Ottobre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.nuovacolombia.net

La Procura Generale della Repubblica colombiana ha annunciato di aver confermato la destituzione (con inabilitazione a ricoprire incarichi pubblici per 12 anni) dell'ex ministro degli Interni e della (In)Giustizia, nonché ex ambasciatore in Italia, Sabas Pretelt de la Vega , accusato di aver corrotto diversi congressisti per favorire la riforma costituzionale che ha poi permesso la rielezione di Uribe nel 2004.
Secondo la Procura , “Il ministro Sabas Pretelt

de la Vega per mezzo della sua carica, e deviando dal proprio compito istituzionale, ha profuso offerte che hanno modificato, inciso o influito in modo effettivo sugli interventi di due congressisti (Yidis Medina e Teodolindo Avendaño) sull'atto legislativo relativo alla rielezione presidenziale”.
La principale prova contro Pretelt è la testimonianza della stessa Yidis Medina, ex congressista del Partito Conservatore, che, dopo aver manifestato in diverse occasioni la sua contrarietà allo strappo costituzionale per permettere la rielezione di Uribe, improvvisamente aveva cambiato idea, votando infine a favore del truffaldino progetto.
In seguito la Corte Suprema di Giustizia giunse alla conclusione che Medina aveva venduto il proprio voto, e la condannò a quasi 4 anni di arresti domiciliari, aprendo poi un'inchiesta su Pretelt.
Nel documento presentato dalla magistratura si chiarisce che l'ex ministro “ha interferito sullo strumento legislativo predisposto per la riforma costituzionale, con l'intenzione di introdurre la rielezione del presidente Uribe”, e che “sin dall'inizio era cosciente di trasgredire la legge”
Inoltre, “Pretelt de la Vega ha mancato sostanzialmente ai compiti propri della sua funzione, ignorando patentemente i principi della funzione pubblica; la moralità, la trasparenza, l'obiettività, la legalità, l'imparzialità, la neutralità”.
Ma Pretelt si trova in buona compagnia, se consideriamo l'abnorme numero di congressisti colombiani inquisiti per corruzione, narcotraffico, paramilitarismo; non ultimo, l'altro ambasciatore “lampo” in Italia, Felipe Arias, che a pochi giorni dall'assegnazione dell'incarico ha dovuto rinunciare a causa dei suoi guai giudiziari per aver elargito -quand’era ministro dell’agricoltura- denaro destinato ai contadini poveri a politicanti e soubrette.

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