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Egitto: Shenouda III: musulmani sono con cristiani non con al-qaeda

Il Papa dei copti ha risposto al comunicato dell’organizzazione armata che dichiara guerra agli egiziani cristiani

(4 Novembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.nena-news.com

Egitto; shenouda iii: musulmani sono con cristiani non con al-qaeda

foto: www.nena-news.com

Roma, 04 novembre 2010 (nella foto il papa copto Shenouda III e lo scomparso imam islamico Tantawi), Nena News - "I musulmani stanno con noi cristiani e non con al Qaeda". E' stata questa la risposta che il papa dei copti egiziani Shenouda III ha dato al comunicato diffuso l'altra sera da al Qaeda in cui l'organizzazione armata minacciava attacchi contri i cristiani in Egitto simili all'azione compiuta qualche giorni fa a Baghdad.«Le minacce lanciate da al-Qaeda contro i cristiani e la chiesa copta rafforzano la simpatia degli egiziani verso di noi», ha aggiunto il leader religioso copto.

Shenouda III, che ha parlato ieri sera nella cattedrale di San Marco al Cairo e le sue dichiarazioni vengono riprese oggi dai siti online egiziani, ha anche ringraziato l’iman del centro di dottrina islamica al-Azhar, Ahmad al-Tayyb, che ha condannato nettamente l'attentato compiuto nei giorni scorsi contro i cristiani a Baghdad e successive le minacce ai copti egiziani. «Ci è arrivata la solidarietà di tanti, in particolare da uomini politici e da religiosi musulmani», ha sottolineato il leader religioso cristiano.

La polizia egiziana presidia con ingenti forze la cattedrale del Cairo indicata da comunicato di al Qaeda come uno dei bersagli cristiani che verranno colpiti se non saranno liberate Camelia e Wafaa, le due copte che secondo l’organizzazione armata sono state sequestrate dalla Chiesa copta per impedire loro di portare avanti la loro conversione all'Islam. Per questa ragione e’ stata aumentata la sicurezza nelle due città di origine delle donne, soprattutto a Minya, centro abitato dove spesso si sono registrati scontri fra copti e musulmani. «Vogliamo mostrare al mondo che non abbiamo paura», ha detto alla stampa locale un religioso, padre Rafael, spiegando di avere rapporti buoni e quotidiani con i suoi vicini musulmani. «Siamo tutti egiziani», ha affermato spiegando che quando un fedele copto vuole convertirsi all'Islam gli si parla ma che «ciascuno è libero di fare ciò che vuole».

Tuttavia non manca chi ritiene che il caso della conversioni forzate o negate sarebbe solo un pretesto usato da chi vorrebbe giocare sulla scena politica interna la carta della «minaccia islamica» in vista delle elezioni legislative del 28 novembre. Per l'avvocato copto Ramsis el Naggar, le minacce ai cristiani sarebbero solo una «questione politica» mentre per il suo collega islamista Montasser El Zayat sarebbero sono stati proprio alcuni copti «estremisti» all'estero ad architettare il comunicato di al Qaida per «infangare» i musulmani e creare tensione in Egitto.

Prende sul serio le minacce contro le comunità cristiane egiziane invece il magnate copto, Naguib Sawiris, fino a qualche anno fa proprietario della compagnia di telefonia mobile italiana Wind. Il giornale al Yom al Sabea, riferisce che Sawiris pur esprimendo la sua «piena fiducia nell'azione dei servizi segreti egiziani» , ha descritto le intenzione di al Qaeda «molto serie e preoccupanti». Nena News

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Nena News

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