">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

Salvate la Sanità

Salvate la Sanità

(28 Novembre 2012) Enzo Apicella
Secondo Monti il sistema sanitario nazionale è a rischio se non si trovano nuove risorse

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Capitale e lavoro)

Veneto: difendiamo il nostro diritto alla salute

(8 Novembre 2003)

Il Governo Berlusconi, con la finanziaria del 2004, accelera lo smantellamento del servizio sanitario nazionale con tagli pesanti ai finanziamenti (solo nel settore delle politiche sociali è previsto un taglio del 30%), con l’aumento del ruolo dei privati e aprendo le porte alle assicurazioni in sanità.
La Giunta regionale del Veneto , in linea con la politica nazionale, vuole imporre nuovi tagli ai bilanci che si traducono in un peggioramento dei servizi, nessun investimento in strutture , tecnologie, aggiornamenti e un peggioramento nell’assistenza sanitaria con pesanti riduzioni del personale.

La riorganizzazione fatta con la delibera regionale sulle schede ospedaliere ha tagliato posti letto, chiuso ospedali senza aver aperto nessun servizio alternativo sul territorio.
Questo ha prodotto dimissioni precoci, mancanza di posti letto e accorpamenti di reparti peggiorando le condizioni di cura e assistenza dei cittadini del Veneto.

Ma questo non basta ancora alla Giunta Galan. Per sei Ulss (Vicenza, Venezia, Mirano, Padova, Rovigo, Verona) e due Aziende ospedaliere (Padova , Verona) vengono chiesti ulteriori tagli per un totale di circa 99 milioni di euro entro il 2003.
Una Giunta regionale che, nonostante le nuove tasse e nuovi ticket applicati quest’anno, ha prodotto solo tagli e nuovi indebitamenti.
L’Assessore regionale alla sanità, invece di inventarsi nuovi rientri di bilancio impossibili e dannosi, chieda al Governo (sua parte politica) di bloccare i tagli previsti dalla finanziaria e vada a farsi un giro negli ospedali del Veneto , non come assessore ma come semplice cittadino, forse riuscirà a vedere le barelle nei corridoi, le dimissioni precoci perché servono i letti per le emergenze, le liste di attesa lunghissime.

Rifondazione Comunista ritiene inaccettabile questa politica che mette in discussione il sistema sanitario.
E’ la trasformazione delle Ulss in aziende, è il primato dei bilanci sui bisogni delle persone, è il tentativo di cancellare il diritto alla salute come diritto universale facendolo diventare una merce qualunque (leggi assicurazioni integrative) più cara per chi può, inarrivabile per i settori più deboli.
Un malato che viene lasciato per ore in un corridoio è una sconfitta della civiltà per tutti noi.

Rifondazione Comunista chiede:

- l’aumento del fondo sanitario nazionale (in Europa siamo uno dei paesi che spende meno, il 5,6% del PIL contro una media del 7%);
- investimenti strutturali, tecnologici e di aggiornamento nelle strutture pubbliche per mantenere il livello di qualità dei servizi;
- nessuna spesa per l’assistenza ospedaliera: la continuità assistenziale e la lungodegenza sono a carico del sistema sanitario;
- prevenzione sul territorio: un sistema di prevenzione adeguato non solo può salvare la vita dei cittadini ma permette anche un risparmio in ricoveri e cure;
- l’abolizione dei ticket sui farmaci intervenendo sulla distribuzione attraverso le farmacie ospedaliere e con la prescrizione di farmaci generici.

Partito della Rifondazione Comunista
Regionale Veneto

4598