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Ultime dall'Irak

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(28 Ottobre 2010) Enzo Apicella
Irak. Condannato a morte anche Tareq Aziz

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(Iraq occupato)

L'inevitabile è accaduto. Ritiro immediato dei militari italiani dall'Iraq

(12 Novembre 2003)

In Iraq, dopo la morte dei soldati americani, inglesi, polacchi, spagnoli, anche dodici militari italiani (nove carabinieri e tre soldati) - di stanza nella base "Animal House" di Nassiriya - sono rimasti uccisi e altri sarebbero feriti sotto le macerie della caserma.

Davanti alla irresponsabilità della classe dirigente italiana e del governo Berlusconi, che hanno reso il nostro paese complice di una occupazione militare illegale, c'è bisogno di una forte mobilitazione per arrivare al ritiro del contingente militare italiano dall'Iraq.

Il popolo iracheno sta dimostrando tutta la propria volontà di indipendenza con una resistenza accanita e quotidiana che ha messo in crisi il progetto e la strategia politica di pax americana in Medio Oriente.

Milioni di persone, nei mesi scorsi, hanno manifestato contro l'intervento militare e il coinvolgimento del nostro paese nella guerra: questa ulteriore perdita di vite umane e le sofferenze del popolo iracheno occupato, martoriato e umiliato, ricadono interamente sul governo italiano e sulle coscienze di tutti coloro che non hanno raccolto le istanze e la volontà del movimento pacifista.

Fermare e sconfiggere l'escalation della guerra preventiva è ormai una necessità per tutti.

La Rete dei Comunisti propone una ASSEMBLEA NAZIONALE per chiedere il ritiro immediato dei militari italiani e la fine dell'occupazione dell'Iraq.

12/11/2003

La Rete dei Comunisti/Communist Network

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