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Civitavecchia: la Polizia blocca e carica i pastori sardi: “Trattati come criminali”. Prove di Daspo per chi manifesta?

(28 Dicembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

Civitavecchia: la Polizia blocca e carica i pastori sardi: “Trattati come criminali”. Prove di Daspo per chi manifesta?

foto: www.radiocittaperta.it

28-12-2010/16:54 --- “Alle sei di questa mattina siamo sbarcati da Olbia e ad attenderci al porto di Civitavecchia dovevano esserci 5 pullman che avevamo affittato per andare a Roma. Ma i pullman non c’erano, visto che erano stati posti sotto sequestro per ordine della Questura, e al loro posto abbiamo trovato molti Cellulari delle forze dell’ordine che avevano blindato il porto per impedirci di uscire. E’ un atteggiamento vergognoso e inspiegabile quello tenuto stamattina dalle Forze dell’Ordine”. La denuncia arriva per telefono, ai microfoni di Radio Città Aperta, dal portavoce del Movimento dei pastori sardi, Felice Floris, che con altri 200 tra pastori e familiari era arrivato sulla costa laziale con l’idea di manifestare per l’ennesima volta contro una situazione sempre più grave per migliaia di azienda casearie sarde. “Pensavano che volessimo andare a Roma per fare qualche manifestazione – aggiunge Floris – o addirittura per bloccare qualche strada, e per questo ci hanno bloccato e poi letteralmente sequestrato all’interno del porto di Civitavecchia. Noi invece volevamo andare sotto il Ministero dell’Agricoltura per tenere una improvvisata conferenza stampa per annunciare la nostra intenzione di cominciare a lavorare alla costituzione di una Federazione, un Coordinamento con i pastori di tutta l’area mediterranea, includendo quelli dell’Italia, della Spagna, dell’Italia, della Grecia e della Corsica. Questo perché il problema della sopravvivenza delle aziende dei pastori investite dalla crisi non è certo solo sardo e poi perché unendoci possiamo aumentare il nostro potere contrattuale nei confronti delle istituzioni europee e di Bruxelles”. Un tentativo che non è andato a buon fine ‘a causa dell’atteggiamento aggressivo e irresponsabile di chi dirigeva Polizia e Carabinieri. Altro che trattato di Schengen e libero movimento delle persone – rincara la dose Floris - Si sono comportanti in maniera vigliacca arrivando quasi alla schedatura di ognuno di noi, cosa che ci siamo naturalmente rifiutati di accettare. Per tutta risposta un pastore è stato fermato e ammanettato e liberato solo in seguito alle nostre pressioni e ad una lunga trattativa in piazza”. Secondo la Questura sono due i pastori denunciati per resistenza a pubblico ufficiale dopo il parapiglia che si è creato quando alcuni manifestanti hanno cercato di forzare i cordoni di Polizia. Nelle violente cariche contro i manifestanti alcuni pastori sono stati duramente picchiati.
“E’ stata davvero una brutta mattinata” conclude amareggiato il portavoce dell’MPS che poi commenta: “La dimostrazione di quanto questa società e questo sistema rifiutino di prendere in considerazione i problemi dei pastori, che però sappiamo essere nonostante tutto molto importanti per il loro contributo”. “Terremo duro” e protesteremo ancora, promette il leader dei pastori sardi che hanno tentato inutilmente di raggiungere la capitale via treno, dovendo poi rinunciare intorno all’ora di pranzo dopo un lungo braccio di ferro con i celerini. Ha dichiarato più tardi Floris “Stasera torneremo in Sardegna scortati dalle forze dell'ordine anche durante la traversata. E' una vergogna siamo stati sottoposti ad un vero e proprio sequestro preventivo, insieme ai pullman i cui autisti sono stati identificati e minacciati di denuncia se solo si fossero mossi. Non solo, successivamente ci hanno privati dell'elementare diritto di salire sui treni diretti a Roma. (...) Siamo padri di famiglia, invece ci stanno trattando come criminali''. Dello stesso avviso, naturalmente, gli altri esponenti del Movimento dei Pastori Sardi. Ha denunciato ad esempio ai microfoni di CNR Media Riccardo Piras: ''Il fermo per manifestazione non autorizzata é una scusa per bloccare una manifestazione pacifica, democratica e responsabile su tutti i fronti. Non é possibile comportarsi in questo modo con dei cittadini che scioperano e palesano il disagio per l'esistenza di una nuova povertà estrema che é dietro l'angolo (…). Il 2010 si é chiuso malissimo per il nostro settore - continua Piras - anche con la legge approvata dal Consiglio regionale sardo che farà scomparire dalla nostra regione 7.700 aziende zootecniche''.
Da tempo gli allevatori denunciano l'impossibilità di portare avanti le proprie attività in una situazione nella quale gli industriali non pagano il latte più di 60 centesimi al litro, prezzo che non basta neanche a coprire le spese.
La tentata manifestazione di oggi a Roma, frustrata da una repressione preventiva che a molti ha ricordato le proposte di Maroni di istituire una specie di Daspo per gli studenti che protestano, è arrivata a poco più di due mesi dall'occupazione del Consiglio regionale sardo da parte del Movimento Pastori Sardi. In quell'occasione il presidente della Giunta Regionale Ugo Cappellacci e l'assessore all'Agricoltura Andrea Prato avevano garantito la soluzione della vertenza firmando un accordo con i pastori che prevedeva, tra le altre cose, l'erogazione dei contributi nella misura massima consentita dai regolamenti comunitari, da erogare entro il 31 dicembre 2010. Ma ormai mancano poche ore alla fine del 2010 e degli aiuti promessi non c’è traccia…

Marco Santopadre, Radio Città Aperta - Roma

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