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Salvate la Sanità

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(28 Novembre 2012) Enzo Apicella
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Sanità veneta: RC denuncia lo scandalo degli anziani morti per il caldo

Nell'estate 2003 248 morti in più rispetto all'anno precedente

(9 Dicembre 2003)

(Arv) Venezia 4 dic. 2003 - Nei tre mesi di afa della torrida estate 2003 nei sette capoluoghi del Veneto sono decedute 2559 persone, 248 in più rispetto al trimestre giugno-agosto dell'anno precedente, con un picco di incremento del 25,7 per cento dei decessi nel mese di agosto rispetto all'analogo mese del 2002.

Il numero delle morti estive si è impennato nelle città con più di 200 mila abitanti (più 15,8 per cento a luglio e più 32,2 per cento ad agosto) mentre a Belluno e Rovigo, città con meno di 200 mila abitanti, i decessi sono aumentati "solo" del 9,6 per cento ad agosto.

I dati, forniti dal Centro regionale di riferimento di Castelfranco Veneto del Sistema epidemiologico regionale su richiesta del gruppo regionali di Rifondazione Comunista, sono stati divulgati con una conferenza stampa dai consiglieri Mauro Tosi e Pietrangelo Pettenò .

"I decessi registrati nel Veneto durante i mesi della calura estiva sono uno scandalo - hanno dichiarato i due consiglieri regionali, affiancati da Gemma Lunian , responsabile regionale sanità del partito di RC - ma il ritardo con cui il dipartimento regionale Sanità ha fornito i dati, oltretutto parziali, rappresenta uno scandalo nello scandalo".

I dati regionali sono relativi infatti solo alle sette città capoluogo in quanto - informa il segretario regionale Franco Toniolo nella lettera che accompagna il dossier curato dal centro di Castelfranco - l'indagine epidemiologica sulla mortalità regionale nel periodo giugno-agosto 2003 è ancora "in fase di perfezionamento".

"I dati sono già comunque pesantissimi - rilevano Tosi e Pettenò - e rivelano come i decessi nel periodo estivo abbiano interessato per oltre il 72 per cento dei casi gli ultrasettantacinquenni e abbiano colpito soprattutto gli anziani che risiedono soli nelle città medio-grandi. L'impressione è che questi dati siano stati volutamente occultati e riferiti in ritardo, per non rendere evidente all'opinione pubblica gli scandalosi effetti dei tagli apportati dalla Regione alle reti territoriali di assistenza e ai servizi sanitari". "L'emergenza sanitaria estiva era del resto un'emergenza annunciata - rincarano Tosi e Pettenò - perché già nel giugno 2002 il gruppo regionale di Rifondazione Comunista aveva denunciato con una interrogazione urgente la carenza di posti letto negli ospedali veronesi impossibilitati, a seguito dei tagli imposti, ad accogliere dignitosamente i pazienti anziani ricoverati per l'anomala ondata di caldo. In quell'occasione avevamo sollecitato la Giunta regionale a predisporre un piano sanitario per gli anziani, ma solo nel febbraio 2003 la Giunta regionale ci ha risposto, comunicandoci che "la politica sanitaria della Giunta non è basata solo sui tagli, ma sulla razionalizzazione della programmazione ospedaliera e della rete dei servizi residenziali e domiciliari".

E' bastata una nuova ondata anomala di caldo torrido per rivelare l'inconsistenza della programmazione regionale".Per il consigliere Pettenò la Regione Veneto sta dando prova di "cinismo", perché di fronte alla pesante concretezza dei tagli del fondo sociale e del fondo sanitario nazionale e della manovra tributaria imposta ai veneti, l'operazione di riorganizzazione ospedaliera e assistenziale è solo "virtuale" e rivelerà la propria inconsistenza già con la prossima epidemia influenzale.

"In tutto il Veneto - hanno denunciato i due consiglieri di RC - non è stato attivato un solo ospedale distrettuale per post-acuti, mentre si chiudono le lungodegenze, si accorpano i reparti e i pazienti ricoverati vengono collocati nei corridoi oppure dimessi precocemente. Nel frattempo nei bilanci delle Ulss le spese sono aumentate per convenzioni con strutture di ricovero private del 32-34 per cento".

"La nostra azione politica - concludono i consiglieri regionali di Rifondazione annunciando gli obiettivi della manovra emendativa alla finanziaria 2004 e al bilancio di previsione della Regione Veneto in discussione in queste settimane- si concentrerà nell'impegnare il governo regionale a precise scelte di investimento nelle strutture e nei servizi a favore degli anziani e dei non autosufficienti".

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