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il pane e le rose

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In sciopero e in piazza uniti il 28 gennaio!

La classe operaia deve dare la spallata decisiva al governo dei padroni, della crisi e degli scandali

(20 Gennaio 2011)

Il governo Berlusconi vacilla sotto i colpi della lotta operaia e popolare, dei contrasti interni ai gruppi dominanti, degli scandali. Si regge in piedi soltanto grazie ad un’opposizione parlamentare fasulla e ai vertici sindacali collaborazionisti.

La classe dirigente continua ad arricchirsi sulle spalle della classe operaia e delle masse sfruttate, mentre le conseguenze della crisi economica capitalista continuano a essere riversate sulle spalle delle masse lavoratrici sotto forma di maggiore sfruttamento, ulteriori sacrifici, miseria e disoccupazione. Sul piano politico la crisi si traduce in autoritarismo e reazione su tutti i fronti.

Di fronte a ciò lo sciopero del 28 gennaio, indetto dalla FIOM per difendere il CCNL e i diritti di sciopero e di rappresentanza, e che ha visto la significativa convergenza di altre forze sindacali di base, va rafforzato e generalizzato il più possibile.

Aderiamo, partecipiamo, portiamo in piazza la protesta operaia e popolare!

Dobbiamo lottare uniti per battere il piano degli industriali guidati dalla FIAT ed allo stesso tempo per far cadere il governo che garantisce l’applicazione delle politiche antioperaie. Questa giornata di sciopero e mobilitazione deve costituire il necessario passaggio verso la proclamazione quanto prima di uno sciopero generale proclamato da tutti i sindacati, gli organismi, le forze politiche e sociali che si rifiutano di pagare la crisi e vogliono farla finita con questo stato di cose.

E’ ora di dire basta, di mettere in campo tutta la forza della classe operaia e delle masse popolari!

Per impedire che la situazione politica degeneri ulteriormente e sfoci in soluzioni ancora più reazionarie, che la crisi colpisca ancora più fortemente i lavoratori e i disoccupati, per fermare i disegni aggressivi dell’imperialismo occorre un salto di qualità. Occorre prendere la strada della lotta più decisa ed unitaria, della lotta di classe intransigente e prolungata quale unica strada che può assicurare uno sbocco positivo nella situazione attuale.

La soluzione sta nell'intervento forte e decisivo della classe operaia e dei suoi alleati, nella realizzazione del fronte unico di lotta contro l’offensiva capitalista e la reazione politica, per cacciare il governo dei padroni e sconfiggere il liberismo in tutti i suoi aspetti.

Mandiamo via il governo Berlusconi e tutti i suoi complici facendogli fare la fine del loro amico Ben Alì. Non per far posto ad un altro governo confindustriale, ma per aprire la via ad una rottura politica profonda e radicale con questo sistema marcio e privo di ogni futuro: la conquista di un Governo operaio e degli altri lavoratori sfruttati che spezzi il dominio del capitale monopolistico e renda possibile la costruzione di una nuova società finalmente libera dallo sfruttamento e dall'oppressione del capitalismo, una società veramente umana.

Per lo sviluppo ulteriore della lotta, per aumentare ed estendere la mobilitazione, l’agitazione e l’unificazione delle forze di classe occorre utilizzare tutte le forme di organizzazione di massa disponibili e costruire organi di fronte unico quali i Comitati operai e popolari.

Compagni, operai,
il tempo delle illusioni è finito, i mali del capitalismo non sono curabili. L’unica vera e duratura via di uscita dalla crisi del sistema capitalista passa per il suo rovesciamento e l’edificazione del socialismo.

In questi giorni ricorre il 90° anniversario della fondazione del P.C.d’I. Il modo migliore per ricordarlo è, collegandosi alle lotte in corso, compiere passi in avanti verso la ricostruzione di un autentico partito comunista quale reparto di avanguardia organizzato e cosciente del proletariato. E’ ora che gli elementi migliori del proletariato rompano completamente e definitivamente con il riformismo e l'opportunismo e conducano assieme ai marxisti-leninisti la lotta per ricostruire il Partito comunista!

Piattaforma Comunista

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