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Amman, i ragazzi di “stiamo arrivando” scendono in piazza

Venerdì di proteste per i giovani giordani: chiedono la caduta del governo e lo scioglimento del parlamento. Ma anche libertà di stampa e l`abolizione dei trattati di Wadi Araba, il trattato di pace tra Israele e il Regno Hashemita firmato nel 1994.

(12 Marzo 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.nena-news.com

Amman, i ragazzi di “stiamo arrivando” scendono in piazza

foto: www.nena-news.com

DI ROBERTA PASINI

Amman, 12 Marzo 2011, Nena News - E` stata la protesta dei giovani quella che si e` svolta ieri pomeriggio ad Amman. Nonostante il maltempo decine di ragazzi provenienti dai diversi partiti e movimenti giordani si sono riuniti di fronte alla Grande Moschea Huseyni dopo la preghiera del venerdì per dirigersi verso il quartiere di Ras Al-Ayni, dove si trova la sede del Governatorato di Amman.

Promotori di questa manifestazione i ragazzi di `Stiamo arrivando`, la coalizione giovanile denominata Campagna Giordana per il Cambiamento, il gruppo Jack, conosciuto anche come gruppo Al-Kaluti, gruppo anti-sionista che chiede la revoca dei trattati di Wadi Araba, e ad altri gruppi di sinistra che insieme sono scesi di nuovo in piazza per richiedere l`attuazione delle riforme.

Le rivendicazioni politiche della giornata sono state scandite da slogan che invocavano la caduta del governo e lo scioglimento del parlamento, così come slogan in favore di una nuova Costituzione che garantisca il ritorno ad una monarchia costituzionale.

Altri temi sono stati sollevati nel corso della protesta: richiami alla liberta` di stampa; appelli per il rilascio dell`ex soldato Ahmad Daqamseh, condannato all`ergastolo per aver ucciso 7 studentesse israeliane nella Valle del Giordano nel 1997; e l`abolizione dei trattati di Wadi Araba, il trattato di pace tra Israele e il Regno Hashemita firmato nel 1994, con striscioni che domandavano `chi ha venduto la terra di Giordania`.

La manifestazione di ieri, seppur ridotta nel numero di partecipanti rispetto alle scorse settimane, complice oltre al maltempo anche l`assenza dei movimenti islamisti e dei sindacati, arriva a conclusione di una settimana particolarmente densa di rivendicazioni politiche sociali.

- Ecco in sintesi gli avvenimenti dell`ultima settimana ad Amman:

Lunedi` scorso, si e` tenuta la manifestazione dei giornalisti del quotidiano nazionale Al-Ray (L`Opinione) sostenuti da gruppi di avvocati, membri dei sindacati e di partiti, artisti e gli attivisti di `Stiamo arrivando`, i quali dicevano basta alla censura e al controllo da parte delle autorita` sulla liberta` di stampa.

Nata inzialmente come protesta da parte dei giornalisti di Al-Ray per un migliore compenso salariale e per dire basta alla corruzione dilagante nella gestione del giornale da parte della Jordan Press Foundation (compagnia proprietaria di Al-Ray, Jordan Times, e del giornale per ragazzi Hatem di cui il governo e` di fatto il maggiore azionista). La protesta si e` poi allargata a movimento condiviso nazionale in favore della liberta` di stampa.

La protesta e` continuata martedi` con la partecipazione di centinaia di giornalisti e scrittori dei principali quotidiani nazionali, agenzie stampa, televisione di stato e radio. Nonostante infatti la costituzione riconosca il diritto alla liberta` di stampa, la vigente legislazione subordina di fatto in diversi modi l`autonomia dei giornalisti al controllo da parte del potere politico.

Mercoledi` invece e` stata la volta degli impiegati e operai della Jordanian Electricity Company a protestare di fronte alla sede dell`azienda per richiedere l`aumento dei salari e il miglioramento delle condizioni di lavoro.

Il giorno seguente, nella giornata di giovedì, e` apparso sull`agenzia di stampa governativa, Petra-News, un comunicato ufficiale emesso dal Consiglio di Responsi Giuridici Islamici e dal Centro di Studi Islamici nel quale si chiede di combattere la corruzione e si dichiara la necessità del dialogo per avviare le riforme necessarie. Questo comunicato legittima esplicitamente le recenti manifestazioni di protesta pacifica che si sono susseguite nelle ultime settimane in Giordania.

E nuove proteste e iniziative sono previste nei prossimi giorni. Il movimento islamico formato dal gruppo dei Fratelli Musulmani e dal Fronte d`Azione Islamico sta organizzando una serie di incontri in diverse citta` del regno per unificare le istanze di riforma del sistema politico giordano. L`Associazione Giordana Medici ha indetto lo sciopero generale dei medici di turno domenica 13 marzo per richiedere l`aumento salariale dei medici del Ministero della Salute giordano. Infine lunedi` 14 si terra` un incontro pubblico dal titolo `Monarchia costituzionale e Costituzione del 1952` organizzato dalla sezione giovanile e studentesca del partito comunista giordano presso la sede del partito ad Amman.

L`onda riformatrice giordana seppur moderata, sia nella partecipazione che nelle rivendicazioni, rispetto ai movimenti che hanno interessato altri paesi della regione, sta tuttavia interessando un numero sempre crescente e sempre piu` trasversale di attori sociali per restare completamente inascoltata.

Nena News

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