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(1 Maggio 2011)
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Cairo, 1 maggio 2011, Nena News – Ad organizzare quest’anno le celebrazioni del 1 Maggio in Egitto è stata la neonata Federazione Egiziana dei Sindacati Indipendenti (Fesi), che riunisce 12 sindacati di categoria sorti dopo la caduta dell’ex raìs Hosni Mubarak sull’onda della «rivoluzione del 25 gennaio» e delle manifestazioni oceaniche in Piazza Tahrir. Esce finalmente di scena la Federazione delle Organizzazioni Sindacali, che per decenni aveva garantito a Mubarak il controllo dei lavoratori e sistematicamente negato spazio alle loro rivendicazioni per assecondare invece le strategie di impreditori e padroni.
Ad accogliere oggi le centinaia di migliaia di lavoratori in festa è naturalmente Piazza Tahrir al Cairo, dove i leader dei nuovi sindacati pronunceranno discorsi e intellettuali e giovani leggeranno poesia e comunicati. «Abbiamo invitato il primo ministro, il ministro della forza lavoro, il ministro per la solidarietà sociale e il Consiglio supremo delle Forze Armate (Csfa) ad unirsi a noi», ha dichiarato al quotidiano al Masry al Youm, Kamal Abbas, il coordinatore della Fesi, aggiungendo che il primo maggio è la migliore delle occasioni per rilanciare la lotta per l’aumento del salario minimo e per i diritti dei lavoratori.
Kamal ha chiesto al Csfa di abolire la legge contro le manifestazioni e gli scioperi, approvata il 12 aprile, che prevede condanne al carcere e multe salate per coloro che interrompono la produzione e le attività lavorative. «L’organizzazione della classe lavoratrice è fondamentale per la trasformazione democratica dello Stato», ha detto da parte sua Akram Ismail, dell’Associazione del Giovani Rivoluzionari e Progressisti, una delle organizzazioni che hanno preparato i festeggiamenti del 1 Maggio. Ismail si è lamentato per il fatto che il dibattito politico e sociale in Egitto pare focalizzato solo sul confrontro tra laici e religiosi a danno dello sviluppo della società civile e del mondo del lavoro. Nena News
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