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(29 Maggio 2002)
Le grandi mobilitazione dei mei scorsi, a partire dalla grande manifestazione del 23 marzo e dello sciopero generale del 16 aprile, devono trovare ora continuità in nuovi momenti di lotta sia a livello locale che generale.
Il governo e la Confindustria proseguono nella scelta di scontro sui diversi fronti, con proposte e progetti finalizzati ad attuare una profonda modifica e rottura dell’assetto sociale, come elaborato nel “libro bianco”. Rispetto all’articolo 18 e in generale alle tutele previste nello Statuto dei Lavoratori, il Governo prosegue con arrogante decisionismo, proponendo soluzioni che riducono ancor più i diritti contenuti nello statuto dei lavoratori, anche per le aziende al sopra dei 15 dipendenti.
Vi è quindi la necessità di proseguire con il forte movimento unitario di lotta di questi mesi,
attraverso una mobilitazione capace di coniugare la difesa dei diritti sin qui conquistati, con la domanda proveniente ampi settori del mondo del lavoro, in particolar modo giovanili, di una maggior estensione delle garanzie e dei diritti.
Se da un lato è necessario programmare un nuovo calendario di lotte e di mobilitazioni, dall’altro il Coordinamento nazionale dell’area programmatica “LavoroSocietà-CambiareRotta” ritiene che vada anche sostenuta l’iniziativa messa in campo da un comitato di cittadini di promuovere una raccolta di firme che, utilizzando lo strumento referendario, metta in primo piano, nell’agende politica del paese, il principio dell’universalità del diritto, anche dentro i luoghi di lavoro.
Il referendum costituzionale abrogativo accompagnadolo alla grandi mobilitazioni, ed allo sviluppo del conflitto, può essere, in questo caso, un efficace strumento a sostegno della lotta intrapresa dal mondo del lavoro e dalla CGIL.
Il Coordinamento nazionale dell’area programmatica “LavoroSocietà-CambiareRotta”, riunito a Roma il 29 maggio, con la propria autonomia intende quindi partecipare alla campagna referendaria relativa ai all’estensione dell’articolo 18 contro il licenziamento ingiustificato e dell articolo 35 dello Statuto dei Lavoratori, che consente il pieno esercizio dei diritti sindacali.
Il coordinamento considera tale decisione coerente rispetto a quanto deliberato nel congresso nazionale CGIL e da importanti categorie, sulla necessità di difendere, allargare le tutele e i diritti. Il raggiungimento di questi obiettivi congressuali si realizza attraverso molteplici strumenti tra i quali anche il referendum, che ci offre la possibilità di una campagna di massa a sostegno delle nostre posizioni contro la precarizzazione del lavoro e lo sviluppo dei diritti.
Il quesito referendario non risolve i problemi riguardanti larghi settori del lavoro precario, come ad esempio i contratti a collaborazone coordinata e continuativa, pensiamo possa avere un importante ruolo propedeutico nel sottolinearne l’urgenza di dare anche a questi lavoratori e lavoratrici garanzie e diritti con pari dignità del restante mondo del lavoro.
Il Coordinamento nazionale dell’area programmatica “LavoroSocietà-CambiareRotta”, decide inoltre di impegnarsi anche alla promozione, entra i mese di giugno, di inizitative proprie, in tutte le regioni ed in tutte le realtà locali, di confronto, in particolar modo con il mondo sindacale e politico, per illustrare le nostre analisi e proposte.
Il Coordinamento nazionale dell’area programmatica “LavoroSocietà-CambiareRotta” incontrerà nei prossimi giorni il comitato promotore del refenrendum al fine di concordare le modalità di lavoro comune per raggiungere l’obiettivo delle firme necessarie alla validazione del referendum.
Il Coordinamento nazionale dell’area programmatica “LavoroSocietà-CambiareRotta”
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