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La lettera di risposta

La lettera di risposta

(28 Ottobre 2011) Enzo Apicella
Anche i lavoratori rispondono all'ultimatum europeo. Venerdì 2 dicembre sciopero generale

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09.12.11 - Cgil Cisl Uil, così non va proprio!

(10 Dicembre 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.rete28aprile.it

di Giorgio Cremaschi. - Mentre la cgia di mestre calcola in più di 8000 euro a famiglia il prezzo della manovra Monti dal 2011 al 2014, le richeste di cgil cisl e uil che accompagnano lo sciopero non sono assolutamente all'altezza del dramma sociale che colpisce il mondo del lavoro e i poveri. Già la scelta di pochi emendamenti al testo del governo fa perdere il senso del massacro sociale in atto. D'altra parte i dirigenti confederali sanno benissimo che anche gli emendamenti dovranno passare la tagliola dei costi invariati. (...)

Mancano quindi nelle richieste sindacali misure atte a sostituire davvero i tagli sociali, quali ad esempio la drastica riduzione delle spese militari, la fine delle grandi opere inutili e costose e del prvilegio fiscale del Vaticano, mentre l'accenno alla patrimoniale è generico e non quantificato.

Si accetta l'innalzamento dell'età pensionabile cercando solo di attenuarlo. L'unica posizione netta è la richiesta di pieno ripristino della indicizzazione delle pensioni, alla quale si sa già che si risponderà con un innalzamento del minimo pensionistico tutelato. Sul fisco si fanno proposte anche giuste, come la deducibilità delle spese per le famiglie per favorire la lotta alla fattura in nero, ma senza alcun dettaglio.

Manca qualsiasi giudizio sul drammatico effetto che la manovra avrà sulla occupazione, quasi che le crisi aperte e che si apriranno siano problemi di altre sedi. Non c'è nulla sulla scuola e sui servizi pubblici, sulle privatizzazioni e sul pareggio di bilancio. non c'è nulla sull'Europa.
Insomma un documento di basso profilo, che non da' assolutamente voce alla protesta di chi paga tutti i costi della crisi e che invece chiede timidi aggiustamenti, che comunque così non saranno accolti, nei fatti accettando la logica della manovra. In questo modo lo sciopero del 12 viene depotenziato e non solo per le tre ore o perché si ignora la fiat.

Le manifestazioni unitarie diventano un concentrato di debolezze e ipocrisie che il governo potrà derubricare nella categoria del malessere. Si fa sciopero e si cerca di dare il meno fastidio possibile.

Bene allora ha fatto la cgil di Bologna a indire una propria manifestazione, legando il no a Monti con quello a Marchionne. Bene faranno i metalmeccanci la' ove faranno valere il loro sciopero di otto ore contro il governo, contro la fiat e gli accordi separati di cisl e uil. Ma tutto questo non cancella la totale inadeguatezza di cgil cisl e uil rispetto a ciò che sta avvenendo e la sensazione di uno spreco assurdo della indignazione che sta montando contro il governo delle banche.

Rete del 28 aprile per l'indipendenza e la democrazia sindacale

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