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Cisgiordania, video: fasayil, la storia di yasin

La dura vita delle comunità beduine della Valle del Giordano raccontata da un pastore del villaggio di Fasyil al-Wasta. Una lotta quotidiana contro le politiche israeliane di confisca delle risorse idriche e di demolizione delle abitazioni palestinesi.

(3 Febbraio 2012)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in nena-news.globalist.it

Cisgiordania, video: fasayil, la storia di yasin

foto: nena-news.globalist.it

MARTA FORTUNATO

Al-Jiftlik (Valle del Giordano), 2 febbraio 2012, Nena News (nella foto, famiglia beduina a Fasayil al-Wasta) – La terra è arida e deserta nel villaggio di Fasayil. Siamo a meno di venti chilometri a nord di Gerico, nella Valle del Giordano. Il 96% di quest'area è sotto il totale controllo israeliano e la popolazione lotta per la sopravvivenza. Il villaggio è diviso in Fasayil at-Tahta (bassa), Wasta (di mezzo) e Fawqa (alta), in tutto vivono 1100 persone, secondo quanto dichiarato dal Consiglio del villaggio. La maggior parte degli abitanti è costituita da popolazioni beduine che si sono stanziate in quest'area alla ricerca di acqua e terre per far pascolare le greggi. Tuttavia le politiche israeliane di confisca dei terreni e delle risorse idriche hanno tolto la linfa vitale a questi piccoli villaggi dimenticati della Valle del Giordano e li hanno trasformati in un deserto secco ed arido. A poche centinaia di metri, vicino alla bypass road 90 che collega Gerusalemme a Tiberiade, spiccano le verdi coltivazioni delle colonie israeliane. Un'agricoltura intensiva che sfrutta e sottrae ai palestinesi le risorse idriche dell'area per produrre ortaggi e frutta che poi vengono esportati in Europa. L'unica fonte di sostentamento di questa comunità beduine è la pastorizia e la produzione di formaggio.

Abed Yasin Rashaida, un pastore di Fasayil al-Wasta, racconta a Nena News – nel video che vi proponiamo alla fine del testo - la dura vita che la popolazione beduina deve affrontare nel villaggio: la mancanza di acqua, la dipendenza economica da Israele, lo sfruttamento della manodopera palestinese e la continua demolizione delle tende e dei recinti per gli animali. Com'è avvenuto il 20 dicembre, quando la autorità israeliane hanno demolito 3 abitazioni e 5 baracche per le pecore lasciando 13 persone, tra cui 7 bambini, senza un tetto sopra la testa.

Video

Nena News

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