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Cisgiordania, vita a qaryout schiacciato tra le colonie israeliane

Il villaggio ha perso il 68% della sua terra, annessa ai tre vicini insediamenti israeliani e ad un avamposto colonico. Ai palestinesi sono vietati l’accesso alle loro terre e qualsiasi forma di protesta.

(18 Febbraio 2012)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in nena-news.globalist.it

Cisgiordania, vita a qaryout schiacciato tra le colonie israeliane

foto: nena-news.globalist.it

ABIR KOPTY *

Qaryout (Cisgiordania), 18 febbraio 2012, Nena News (foto da OccupiedPalestine blog) - Venerdì scorso, ho partecipato con altri compagni alla nuova manifestazione settimanale nel villaggio di Qaryout, a Sud di Nablus. Qaryout si è unito alla resistenza popolare proprio quel giorno. In passato, il villaggio ha ospitato numerose marce e proteste contro l’occupazione e le colonie. Stavolta, sperano di proseguire costantemente con le manifestazioni settimanali.

Dopo esserci persi, siamo arrivati a Qaryout – un bellissimo villaggio in un’affascinante area verde. Il solo pericolo ambientale sono le colonie israeliane. Siamo arrivati poco prima dell’inizio della marcia e così abbiamo avuto la possibilità di ascoltare alcuni leader locali discutere della situazione del villaggio e di vedere video e foto della settimana precedente.

Qaryout è casa a circa 2.800 palestinese. Il 68% della sua terra è stato confiscato e annesso alle tre colonie israeliane vicine (Shilo, Eli e Shvut Rachel) e all’outpost di Adei Ad. Se la protesta per i residenti palestinesi spesso significa rischiare la propria vita, a Qaryout il pericolo è doppio. I coloni, i “proprietari”, sono armati e camminano ovunque liberamente – prova solo a parlare con loro. I residenti raccontano che lo scorso mercoledì un colono è entrato nel villaggio con la sua auto e ha sparato contro un ragazzo, senza colpirlo.

La strada verso le loro terre è bloccata dall’esercito israeliano; è la via che collega alla strada principale, la via più breve per la gente di Qaryout per uscire dal villaggio, ma è utilizzabile solo dai coloni. Le terre su un lato della strada sono dei coloni, le altre dei palestinesi: queste sono le regole. Venerdì 3 febbraio i dimostranti di Qaryout sono riusciti ad aprire la strada e il 10 febbraio hanno tentato di raggiungere i propri appezzamenti per piantare alberi.

Molto spesso, gruppi di coloni girano intorno a quello che resta delle terre del villaggio, terre rimaste nelle mani dei legittimi proprietari palestinesi. I coloni sono sempre accompagnati dall’esercito israeliano.

A Qaryout ti trovi di fronte l’assurdità di ladri armati che si comportano come padroni, mentre i proprietari delle terre sono arrivati al punto di dover essere difesi dall’esercito israeliano. Durante la manifestazione, i soldati hanno contro di loro gas lacrimogeni e sparato proiettili in aria. Ma quando siamo arrivati più vicino, abbiamo capito che a sparare erano i coloni. Non l’esercito.

Abbiamo passato una colonia e abbiamo proseguito la marcia. Ad un certo punto una jeep con quattro coloni armati si è avvicinata: se ne sono andati solo dopo che l’esercito si è allontanato. Ma i coloni sono tornati indietro.

Quando abbiamo raggiunto l’esercito, che ci impediva di entrare nelle terre, è stato assurdo: l’esercito che negoziava, gruppi di coloni che ci provocavano dietro i soldati, alcuni di loro armati con pistole che si avvicinavano, altri ancora che arrivavano dalla collina, tutti armati. Era come se dovessi scegliere e con tutti quei terroristi armati potevi essere colpito in qualsiasi momento.

Non potendo raggiungere le terre, la gente ha piantato alcuni alberi lungo la strada. Un colono ne ha sradicato uno, lo ha bruciato e lo ha lanciato contro i manifestanti. Un altro coloni ha aggredito verbalmente la gente e fisicamente alcuni dimostranti, sotto gli occhi dei soldati immobili. Sulla via di ritorno verso il villaggio, i coloni ci hanno lanciato contro pietre e i giovani palestinesi hanno risposto con altri sassi.

L’essenza dell’apartheid è dimostrata perfettamente da Qaryout: i colonialisti girano liberamente, protetti dall’esercito d’occupazione, sopra ogni legge. I palestinesi, proprietari della terra, non hanno accesso ai propri appezzamenti e vengono privati illegalmente di ogni diritto.

*Avvocato. Articolo pubblicato originariamente su Abir Kopty's blog.

TRADUZIONE DELL'ALTERNATIVE INFORMATION CENTER

Nena News

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