Imperialismo e guerra :: Palestina occupata

Israele incarcera portiere nazionale palestinese

“Membro di Hamas, esecutore di un attacco contro l'esercito” accusano la autorità israeliane. “Arresti in violazione degli accordi firmati sulla salvaguardia dei diritti dei calciatori” replica il presidente della Federazione Calcio Palestinese.

(9 Aprile 2012)

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foto: nena-news.globalist.it

MARTA FORTUNATO

Beit Sahour (Cisgiordania), 07 aprile 2012, Nena News - Una nazionale di calcio senza uno Stato. Ed ora anche senza il portiere da quando Omar Abu Rois è stato arrestato con l'accusa di aver partecipato ad una sparatoria contro l'esercito israeliano. Il giocatore, 23 anni, presunto membro di Hamas, ed impiegato nella Mezza Luna Rossa, è stato accusato di aver sparato, durante la notte del 20 gennaio, dei colpi di kalashnikov contro un'unità militare israeliana nel campo profughi palestinese di al-Amari. Armi che, secondo l'accusa delle autorità israeliane, sono state fornite dal capo della sicurezza della sezione locale della Mezza Luna Rossa, Monastery Abbas. Tanto fuoco, nessuna vittima, una camionetta dell'esercito danneggiata. Esattamente un mese dopo, il 20 febbraio 2012, il giovane portiere è stato prelevato dal posto di lavoro e portato in carcere, assieme ad altre 13 persone accusate di aver preso parte all'attacco.

Il giorno dopo anche Ahmed Khalil Ali Abu al-Hasal, giocatore nella squadra di calcio del campo profughi palestinese di Aqabat Jaber è stato rinchiuso nelle prigioni israeliane con la stessa accusa.

“Si tratta di un ulteriore esempio di violazione israeliana contro i giocatori palestinesi” ha commentato Jibril Rajoub, il presidente della Federazione Calcio Palestinese e del Comitato Olimpico di Palestina – Israele con questi arresti ha violato tutti gli accordi firmati che garantivano i diritti dei giocatori”.

Come tutti i palestinesi, anche i calciatori della nazionale devono fare quotidianamente i conti con l'occupazione. “Ci sono due modi con cui le autorità israeliane colpiscono e danneggiano il calcio palestinese” ha spiegato Rajoub - a livello della nazionale, attraverso le restrizioni al movimento, sia dentro che fuori i Territori Occupati. E poi a livello più generale: ogni società sportiva, dalla più grande alla più piccola, subisce seri danni a causa della mancanza di infrastrutture sportive e di attrezzature che difficilmente riescono ad entrare in Cisgiordania e a Gaza perché sotto lo stretto controllo israeliano, delle difficoltà a reperire esperti esterni provenienti da altri Paesi, o addirittura dalla FIFA, e bloccati ai confini da Israele”. Ogni volta non si sa mai se la nazionale sarà al completo. Nena News

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