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Salvate la Sanità

Salvate la Sanità

(28 Novembre 2012) Enzo Apicella
Secondo Monti il sistema sanitario nazionale è a rischio se non si trovano nuove risorse

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Sanità: vogliamo fatti non operazioni di immagine

comunicato stampa del PRC Veneto

(5 Agosto 2004)

Le Ulss e le aziende Ospedaliere del Veneto devono oggi rapportarsi con un nuovo progetto della Giunta regionale che valuterà l’umanizzazione dei servizi in sanità. Obiettivo sicuramente ambizioso che dovrebbe preludere a un sistema sanitario che mette al centro del proprio operato la persona malata. Dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, perché Giunta e Assessori che stanno “pubblicizzando” questa operazione stanno anche operando tagli, riduzione delle prestazioni, accorpamenti dei reparti e di conseguenza peggioramento del servizio e turni massacranti per il personale infermieristico. E’ contraddittorio l’atteggiamento della Giunta regionale che prima toglie le risorse per far funzionare gli ospedali e gli ambulatori e poi si fa promotrice di valori come l’attenzione umana.

L’accoglienza, la trasparenza, la comunicazione e la capacità di stabilire rapporti con i pazienti come sarà possibile se poi non ci sono i posti letto , oppure se bisogna informare il cittadino malato che deve aspettare 6 mesi per un esame, o ancora se si aspettano anche 5 ore in un Pronto Soccorso prima di poter essere visitati. Come faranno a valutare, per esempio , il rispetto della privacy quando ci sono ancora letti nei corridoi, quando i malati vengono mandati a casa il prima possibile, quando gli infermieri devono assistere un numero di pazienti troppo alto. In questi giorni, e non è la prima volta e non è il solo caso, nel reparto Geriatria dell’Ospedale di Treviso pazienti anziani sono collocati in corridoio dove sicuramente non solo non hanno il diritto alla privacy ma nemmeno al più elementare spazio dignitoso per un malato. Il personale è ridotto e non può provvedere tempestivamente alle loro richieste, un solo medico per 80 pazienti. Perché, invece di fare tagli e indirizzare verso il privato non si è riorganizzato il reparto con letti, medici e personale infermieristico sufficiente a garantire l’assistenza. Il rispetto e la privacy possono transigere dall’assistenza materiale?

Come pensano di rispettare la sofferenza. Nel centro storico veneziano quando un malato diventa terminale viene o mandato a casa, se i parenti sono in grado di assisterlo, oppure trasferito a Mestre, magari dopo un breve soggiorno in geriatria. E così vengono tolti dal loro territorio e dai loro affetti. Basterebbe così poco per aiutare le loro sofferenze, basterebbero pochi letti al Civile di Venezia e la possibilità di aver vicini i loro cari. Basterebbe una programmazione che tenesse conto delle esigenze dei malati, ma nemmeno questo viene fatto. La programmazione regionale è fatta a tavolino sui bilanci, sulle compatibilità di spesa, su quante operazioni vengono fatte, su quanto tempo si tengono occupati i posti letto negli ospedali.

“J care” , diceva un manifesto di Rifondazione Comunista tempo fa, voglio prendermi cura delle sofferenze delle persone, senza porre limiti di età, di reddito , di residenza di patologia e disabilità.

Questo è per noi il metodo giusto per difendere il diritto alla sanità e guardare alla persona malata. Ma per farlo ci vuole un sistema sanitario pubblico che abbia alle spalle mezzi, personale e strutture. Tutto quello che sta tentando di smantellare la Giunta di centrodestra con le sue privatizzazioni e i progetti sulle assicurazioni private.

E così dopo “l’operazione anziani” , l’operazione “ ospedali tutti nuovi e luccicanti” fanno l’operazione ” Manuale del sistema di gestione per l’umanizzazione “. Pura operazione di immagine che non incanta nessuno.

Aspettiamo settembre per vedere quali nuovi tagli di servizi e bilanci ci prepara la Giunta di centrodestra.

Gemma Lunian
Mauro Tosi
Pietrangelo Pettenò
PRC Veneto

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