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(Palestina occupata)

Stato Palestina: forti tensioni diplomatiche

(3 Dicembre 2012)

Ma la Francia smentisce di voler ritirare l'ambasciatore da Tel Aviv come aveva riferito il quotidiano Haaretz. Netanyahu non torna indietro su colonie e blocco fondi Anp

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Gerusalemme, 03 dicembre 2012, Nena News - Parigi non ha intenzione di richiamare il proprio ambasciatore da Tel Aviv per protesta contro l'annuncio del governo del premier israeliano Benyamin Netanyahu della costruzione di 3.000 nuovi alloggi per coloni in Cisgiordania e a Gerusalemme est. Progeti edilizi che, se realizzati, taglieranno in due la Cisgiordania. La notizia era stata data con ampia evidenza oggi dal sito del quotidiano israeliano Haaretz.

«Ci sono altri modi per esprimere il nostro dissenso», ha detto una funzionario del ministero degli esteri francese all'agenzia britannica Reuters.

La tensione però resta alta dopo la decisione confermata ieri dal premier Netanyahu di andare avanti nella costruzione dei 3.000 alloggi, ignorando le pressioni della diplomazia mondiale, ribadite ieri anche dal rappresentante dell'Ue Catherine Ashton e dal segretario generale dell'Onu Ban Ki Moon - e annunciando che Israele continuerà a costruire a Gerusalemme est e altrove ritenga opportuno.

Inoltre il governo israeliano ha bloccato il trasferimento delle tasse verso l'Autorità nazionale palestinese (Anp) previsto dagli accordi di Oslo, rovinando ieri la festa di Ramallah nel giorno in cui il presidente palestinese Abu Mazen è tornato da «vincitore» in patria sull'onda voto favorevole dell'Assemblea generale al riconoscimento della Palestina quale Stato osservatore.

Si tratta di 460 milioni di shekels (circa 92 milioni di euro) raccolti da Israele per conto dell'Anp e che dovevano essere trasferiti questo mese. La somma dovuta al governo dell'Anp sarà passata invece alla società elettrica israeliana, che vanta debiti nei confronti dei palestinesi. Un passo, questo, destinato a pesare sulle casse gia' vuote dell'Anp. Il governo israeliano, dominato dalla destra ultranazionalista, ieri durante la riunione settimanale ha respinto - all'unanimità - il voto di Palazzo di Vetro, affermando in una nota che il popolo ebraico avrebbe «un naturale, storico e legale diritto nei confronti della sua terra natale e di Gerusalemme come sua capitale».

Nena News

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