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Repubblica Centrafricana: i ribelli "Seleka" sospendono l'avanzata verso Bangui

(4 Gennaio 2013)

Il portavoce dei ribelli ha confermato la decisione di partecipare ai colloqui di pace con il Governo Centrafricano che si terrano a Libreville, capitale del Gabon

rieblli seleka

Guerriglieri Seleka

di Rita Plantera

Cape Town, 4 gennaio 2013, Nena News - Le forze ribelli di Seleka hanno fermato la loro avanzata nella città di Sibut a circa 160 km dalla capitale, Bangui, dopo aver occupato le città di Bamingui, Mbrès, Kabo, Bria e Batangafo. Due giorni fa Eric Massi, figlio di Charles Massi, ex ministro in disaccordo con il Presidente Bozize, in qualità di portavoce di Seleka, ha confermato la sospensione dell'offensiva e la decisione di partecipare ai colloqui di pace con il Governo Centrafricano organizzati dalla Comunità Economica degli Stati dell'Africa Centrale (ECCAS) e che si terrano, secondo fonti diplomatiche, a partire dal 10 gennaio a Libreville, capitale del Gabon.

A partire dalla scorsa settimana centinaia di truppe della Forza multinazionale dell'Africa centrale (FOMAC) si stanno concentrando intorno alla città di Damara, a 75 km da Bangui, per creare una sorta di cordone di interposizione tra l'esercito regolare e i ribelli. "Damara is a red line not to be crossed.Damara is in our control and Bangui is secure" ha dichiarato il generale Jean Felix Akaga, comandante delle forze locali del FOMAC. Secondo quanto riportato da fonti dell'Office for the Coordination of Humanitarian Affairs (OCHA), il 10 dicembre ribelli dell'Union des Forces Democratiques pour le Rassemblement (UFDR) guidati da Michel Djotodia hanno preso il controllo delle città di Ndele, Sam Ouandja e Ouadda nel nordest della Repubblica Centrafricana. "Seleka" in lingua Sango significa "alleanza". E Seleka è il nome di una coalizione di membri dissidenti di altre tre formazioni: la Convention des Patriotes pour la Justice et la Paix (CPJP) guidata dal generale Noureldine Adam, la Convention des Patriotes du Salut du Kodro (CPSK) guidata dal generale Mohamed-Moussa Dhaffane e la UFDR.

Seleka chiede le dimissioni del presidente François Bozize perché non avrebbe rispettato gli accordi di pace di Libreville del giugno 2008 tra il Governo della Repubblica Centrafricana e i movimenti politico-militari dell'Armée Populaire pour la Restauration de la Démocratie (APRD), il Front démocratique du Peuple Centrafricain (FDPC) e l'Union des Forces Démocratiques pour le Rassemblement (UFDR). Questi prevedono fondamentalmente: 1) la promulgazione, con il sostegno della Comunità Internazionale, di una legge di amnistia generale dei crimini e reati perseguiti, sotto la giurisdizione nazionale della Repubblica Centroafricana, dai soldati, combattenti e civili dei movimenti politico-militari di APRD, FDPC e UFDR; 2) un'operazione di disarmo, smobilitazione e reinserimento dei movimenti politico-militari di APRD, FDPC e UFDR ; 3) la liberazione dei prigionieri e dei combattenti di APRD, FDPC e UFDR e la loro protezione da parte del Central African Multinational Force (FOMUC) e del Central African Armed Forces (FACA); 4) la partecipazione dei rappresentanti dei movimenti politico-militari firmatari degli accordi di pace alla gestione politica del Paese.

Dalla sua indipendenza dalla Francia nel 1960, la Repubblica Centrafricana ha conosciuto un lungo periodo di instabilità politica e di rivolte. Lo stesso Bozize, prima ancora che Presidente salito al potere nel 2003 a seguito di un colpo di stato, fu nominato brigadiere generale nel 1978 dall'imperatore Bokassa e ministro della Difesa nel 1979 per poi mettersi a capo di un'opposizione politica e militare contro Patassé nel 2001.

Secondo quanto riportato dal Dipartimento degli Affari Politici dell'Onu, l'autorità statale è debole in molte parti del Paese controllate da gruppi di ribelli e da gruppi armati criminali. Alle tensioni etniche del nord si aggiungono inoltre frequenti incursioni di gruppi ribelli dai paesi limitrofi e la presenza nelle regioni sud-orientali di elementi del gruppo armato ugandese noto come Lord's Resistance Army (LRA).

Bozazi durante l'incontro di domenica scorsa con il Presidente dell'Unione Africana Yayi Boni ha dichiarato che è sua intenzione formare un governo di unità nazionale che includa anche le forze ribelli e di non candidarsi alla Presidenza della Repubblica alle elezioni del 2016.

Tuttavia, Seleka se da un lato si dice pronta a sedersi al tavolo delle trattative dall'altro insiste nel chiedere le dimissioni di Bozize in vista di una soluzione politica dell'attuale crisi e fa sapere attraverso il suo portavoce Eric Massi che suo obiettivo non è entrare in un governo di unità nazionale ma quello di permetter e alla popolazione civile di guidare il paese verso lo sviluppo e l'autodeterminazione.

La Repubblica Centrafricana nonostante sia ricca di risorse minerarie come diamanti, oro e uranio rimane uno dei Paesi più sottosviluppati al mondo dove la popolazione non ha accesso alle ricchezze naturali e per circa il 60% vive in povertà.

La Francia invece continua a giocare un ruolo privilegiato nell'accesso e nello sfruttamento delle risorse. Basti pensare che il gruppo francese AREVA, una delle compagnie leader a livello mondiale nel settore nucleare è attivo nell'estrazione di uranio a Bakouma dove c'è un deposito scoperto nel 1960 che benché di piccole dimensioni ha un alto contenuto di uranio, approssimativamente 2700 ppm.

Areva nel 2008 ha firmato un accordo con il Governo Centrafricano secondo cui il paese avrebbe ricevuto 18 miliardi di franchi in 5 anni, avrebbe visto la costruzione di infrastrutture e l'assunzione di circa 900 persone principalmente del posto. Ci chiediamo se mai questi soldi sono stati versati e in quali casse. Ricordiamo poi che nel 2007 La Commissione Europea ha comminato una maxi-multa a undici compagnie per un totale di 750 milioni di euro per aver partecipato a un cartello sulle attrezzature pesanti utilizzate per controllare flussi energetici. Tra queste il Gruppo Areva, per il 95% di proprietà statale, ha ricevuto un multa di circa 53 milioni di euro.

Nena News

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