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(26 Agosto 2005)
L'incontro odierno con il Ministro Maroni non ha purtroppo prodotto risultati positivi. Nonostante l'impegno del Ministro, che valutiamo sicuramente in modo positivo, ci è stato comunicato che il Presidente Cimoli ha mantenuto una posizione rigida ed ha negato qualsiasi possibilità di mediazione.
A questo punto è indispensabile sottolineare e denunciare alcuni aspetti che consideriamo scandalosi, indegni e fortemente preoccupanti. In questa storia, nata come vertenza sindacale, si sono infatti sommati una serie di elementi che nulla hanno a che vedere con i rapporti tra azienda e sindacato.
1) Le condizioni dell'Alitalia non sono sicuramente solide e questo a prescindere dai lavoratori e dal costo del carburante. Le cause vanno ricercate nella mancanza di programmazione politico-economica del trasporto aereo e nell'inefficacia dell'azione del management. Qualcuno ha quindi deciso di scaricare parte delle responsabilità sui lavoratori e sul Sult, l'unico che non ha accettato supinamente un Piano Industriale sbagliato in molte suoi presupposti ed applicazioni.
2) Si è così costruito un castello pseudo-legale per legittimare questa decisione di esclusione del Sult e, vista la reazione del sindacato Confederale di questi giorni, è logico pensare che tale decisione è stata anche condivisa da tali sindacati. Nonostante ciò alcuni settori della Cgil si sono apertamente dissociati (FIOM e Funzione Pubblica).
3) Ci risulta che l'Alitalia pensava anche ad una possibile “serrata” per il 30 e 31 agosto ed in tal senso era stata progettata la cancellazione dell'intero operativo dei voli per le due giornate: si sarebbe trattato di un'azione illegale, intimidatoria e assolutamente violenta.
4) Le forze politiche si sono divise in chi ha condannato il tentativo di mediazione del Ministro Maroni (DS e Margherita con dichiarazioni di alcuni loro esponenti), chi ha difeso chiaramente la democrazia ed il Sult (Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Verdi e Italia dei Valori), chi ha “semplicemente” taciuto.
5) E' comunque evidente che Cimoli non poteva prendere tali decisioni e mantenerle rigidamente, se non fosse stato completamente “coperto” dall'azionista, cioè dal Ministro dell'Economia.
6) Se questi sono i temi sui quali costruire la “collaborazione” tra centro destra e centro sinistra, cioè il terreno degli interessi economici a dispetto della democrazia e del diritto, i tempi per questo nostro Paese si stanno facendo sempre più bui.
Il Sult, conscio di queste condizioni del tutto negative, ha ritenuto di dover confermare lo sciopero di 48 ore e di spostarlo a 6 e 7 settembre essenzialmente per tre motivi.
A) Un forte senso di responsabilità nei confronti dell'utenza, responsabilità che non ha assolutamente dimostrato Cimoli, l'azionista e la pletora di soggetti che hanno condiviso lo scempio perpetrato dall'Alitalia.
B) Abbiamo levato qualsiasi alibi a quest'azienda: i problemi economici e finanziari, caro Ingegnere, se li risolva senza attribuirne la responsabilità ai lavoratori e al Sult.
C) Il 2 settembre si dovrebbe svolgere un Consiglio dei Ministri nel quale si parlerà anche di trasporto aereo: c'è quindi tempo per un ripensamento. E siccome è bene riflettere molto attentamente quando si parla di democrazia e di diritto, entro domani decideremo di INDIRE LO SCIOPERO GENERALE DEI TRASPORTI PER I GIORNI 6 e 7 SETTEMBRE.
Fiumicino, 25 Agosto 2005
SULT (Sindacato Unitario Lavoratori Trasporti)
Settore Assistenti di Volo
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