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(12 Settembre 2012) Enzo Apicella

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STRAGE DI BOLOGNA: DOPO 43 ANNI SI CERCA DI INSABBIARE E DEPISTARE LA RICERCA DELLA VERITA’ E DELLA GIUSTIZIA con una COMMISSIONE PARLAMENTARE DI (pseudo) INCHIESTA

(29 Luglio 2023)

Strage di Bologna

43 ANNI SONO PASSATI, ma la memoria e il ricordo bruciano terribilmente, per la più sanguinosa delle stragi di Stato nella strategia della tensione, come fu definita all’epoca, quella del 2 agosto 1980 (85 morti e oltre 200 feriti), alla stazione di Bologna. L’orologio della stazione, a ricordo, è rimasto fermo alle 10.25 del mattino, ora in cui scoppiò l’ordigno che causò questa ennesima VERGOGNA per il nostro Paese e come perla strage di Piazza Fontana, se sono stati individuati alcuni presunti esecutori, legati agli ambienti dell’estrema destra eversiva, ne restano sconosciuti i VERI MANDANTI.
L’anno scorso, una sentenza ha confermato LA MATRICE EVERSIVA di questa strage, con un intreccio tra gruppi di estrema destra e apparati “deviati” dello stato, un’opera di vero e proprio depistaggio durata 43 anni, che è stata messa in piedi per tutte le altre principali stragi, come PIAZZA FONTANA, PIAZZA DELLA LOGGIA, USTICA.
Senza pause il lavoro enorme di pressione e di documentazione fornita ai magistrati inquirenti dall’Associazione delle vittime della strage, che ha tenuto rigorosamente il punto per l’accertamento di verità e giustizia, che da alcuni anni ha creato un coordinamento con le analoghe associazioni dei familiari delle vittime e dei sopravvissuti della altre stragi di stato, mantenendone a distanza di tanti anni, quasi due generazioni, la sua terribile attualità, si ricorda che reati di sangue come le stragi non vanno mai tecnicamente ”in prescrizione” processuale.
ADESSO, che anche la verità processuale per l’accertamento dei mandanti di questa strage sanguinosa, una delle pagine più tristi della storia contemporanea del nostro Paese, si sta avvicinando, ESCE FUORI SU INIZIATIVA DEI PARLAMENTARI DI MAGGIORANZA DEL GOVERNO DI DESTRA IN CARICA, LA PROPOSTA DI ISTITUIRE una “Commissione di inchiesta istituzionale sulle stragi di stato”. A DIFFERENZA DI QUEL CHE PUO’ SEMBRARE, non è una iniziativa da vedere con favore, non tanto perché proposta dalla maggioranza parlamentare di governo, ma perché come giustamente osservato dai portavoce del coordinamento delle Associazioni dei familiari delle vittime delle stragi e del responsabile dell’Associazione vittime della strage alla stazione di Bologna, E’ UN TENTATIVO ISTITUZIONALE di proseguire in quell’opera di INSABBIAMENTO DEI LAVORI IN SEDE GIUDIZIARIA E DI DEPISTAGGIO, per la VERITA’ E LA GIUSTIZIA. Non è assolutamente nuova la strategia di cercare di dimenticare fatti, luoghi, la storia, oppure con maldestri tentativi di riscriverla con la revisione distorta, di quei fatti e di circostanze, per farne risultare versioni addomesticate che non vadano ad individuare i veri mandanti e l’accertamento delle responsabilità politiche, che tanti morti hanno provocato, dando un senso diverso ai periodi di lotte, conflitti sociali, per l’emancipazione e l’acquisizione di diritti collettivi e personali frutto delle mobilitazioni della fine degli anni ’60 e degli anni ’70 del secolo scorso. LE BOMBE NELLE PIAZZE, NELLE STAZIONI, SUI TRENI LE HANNO MESSE DI FATTO CONTRO LE CLASSI LAVORATRICI, I SETTORI POPOLARI SFRUTTATI, le generazioni future che oggi subiscono gli effetti di altre crisi economiche finanziarie, di guerre e cambiamenti climatici, utili a scaricare sulle popolazioni del pianeta, specie quelle più “deboli”, le difficoltà del sistema capitalistico, per ottenere comunque margini di profitto e controllo, dominio sociale.
NESSUN COMPLOTTO, MA SOLO LUCIDA E RAZIONALE SCELTA DI CHI IL POTERE CE L’HA E LO VUOLE MANTENERE A TUTTI I COSTI. CHI NON HA MEMORIA STORICA OGGI, NON AVRA’ NEMMENO UN FUTURO DOMANI. Nel nostro piccolo, anche le gatte nere-i di Usi Unione Sindacale Italiana, fondata nel 1912 e ricostituita secondo i principi originari e fondativi, prosegue nell’intervento nazionale e internazionale, per l’emancipazione delle classi lavoratrici e dei ceti popolari sfruttati, verso una nuova società e umanità, liberata dallo sfruttamento capitalistico che non rispetta realmente le persone, le risorse naturali, ambientali, se non sono funzionali ad un profitto di pochi a danni di tanti-e.
La nostra vicinanza ai familiari dei morti delle stragi di stato, come ai tanti e troppi MORTI SUL LAVORO e…da lavoro salariato, anche per effetto del caldo frutto di cambiamenti climatici quasi irreversibili, rimane coerente con l’impegno per lo sviluppo, esteso e coordinato, del conflitto sociale e non solo sindacale, per contrastare licenziamenti, precarietà, ristrutturazioni e riorganizzazioni aziendali sulla pelle di chi lavora, della stessa cittadinanza, se utenti di servizi pubblici fondamentali.

USI Unione Sindacale Italiana fondata nel 1912 e ricostituita
Segreteria nazionale collegiale Cuneo/Rimini/Caserta/Roma

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