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Milano: licenziamento puntivo alla cooperativa Colser

(7 Febbraio 2006)

Ieri 1° di febbraio '06 la direzione della cooperativa Colser ha licenziato una lavoratrice nel cantiere di via Olmetto, questa lavoratrice ha avuto il torto di chiedere di non lavorare la mattina (una sola ora) e lavorare solo le due ore e mezza la sera; in questo modo poteva svolgere un'altra attività (4 ore di lavoro al mattino) più redditizia che gli permetteva di arrivare meglio a fine mese, una situazione lavorativa che tutti cercano perchè il lavoro a tempo parziale non garantisce un reddito sufficiente.

Due dirigenti della Colser venuti da Parma per ristabilire l'ordine e la disciplina le hanno consegnato la lettera di licenziamento in tronco e hanno fatto la loro giustizia da padroni.

Lo Slai Cobas impugnerà subito il ricorso e chiederà al giudice con la procedura d'urgenza di reintegrare al suo posto la lavoratrice.

Nessun dialogo è stato possibile con il dirigente, la lavoratrice andava licenziata senza appello.

Anche al Redaelli di Milano la strategia della Colser è la stessa: raggiungere più efficienza diminuendo le ore di lavoro e aumentando i carichi di lavoro, il profitto si deve raggiungere sulla pelle dei lavoratori anche se le cooperative di nascondo bene dietro il carattere mutualistico e spesso appoggiate dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, che ne garantiscono la tranquillità ( serve ricordare le famose cooperative rosse che dovrebbero essere rosse dalla vergogna).

Ai lavoratori e alle lavoratrice della Colser agli iscritti allo Slai Cobas ricordiamo che gli accordi firmati con la dirigenza della cooperativa non sono stati completamente rispettati, riguardo alle ore, che a nostro avviso non sono state ridistribuite tutte, vi diciamo che i nostri legali hanno invitato formalmente a richiesta altrimenti ricorreremo in sedi di giudizio legale.

Anche riguardo al capitolato d'appalto la Colser non ha mantenuto un atteggiamento fedele alle dichiarazioni iniziali: secondo i dirigenti e le responsabili di cantiere i sanificatori di questo istituto avrebbero dovuto attenersi fedelmente al capitolato per dimostrare all'A.S.P. che le risorse stanziate per le pulizie dell'istituto sono insufficienti; assistiamo esattamente al contrario, (per fare un solo esempio) mente il capitolato prevede che l'entrata dell'istituto debba essere lavata una volta a settimana, vediamo che invece viene lavata e pulita una volta al giorno. Anche nei reparti i compiti dei lavoratori e delle lavoratrici aumenta ogni giorno con mansioni non sempre contemplate nel capitolato.

Tutto ciò insieme al fatto che la pausa mensa e ancora di 2 ore per il monoblocco, nonostante non ci siano vincoli da parte dei dirigenti dell 'istituto a diminuirla, e rendere più vivibile le condizioni delle persone interessate, e nonostante le richieste formulate dal sindacato e dai lavoratori.

A tutt'oggi nessun segnale da parte della cooperativa. Non possiamo reputare positiva la proposta, che aveva previsto la dirigenza, con la quale voleva diminuire la pausa mensa per una sola settimana e aumentare i carichi di lavoro per tutti.

Non vogliamo auspicare che con la dirigenza della Colser si può scegliere solo la strada del conflitto, siamo per discutere le richieste e per creare un ambiente di lavoro più salubre e accettabile, è chiaro che se non ci sono aperture saremo obbligati a percorrerla.

Chiediamo ai lavoratori maggiore attenzione e di sentirsi uniti, e tutti insieme si decida il da farsi, organizzeremo a breve un'assemblea retribuita per verificare le problematiche del cantiere e discutere eventuali forme di lotta; nel frattempo ogni uno si impegni a tener fede alle regole che ci siamo dati inizialmente: non accettare l'aumento dei carichi di lavoro rifiutare gli straordinari dobbiamo rivendicare la riduzione della pausa mensa ad una ora e trovare la soluzione di eliminarla del tutto.

Rivendicare il pagamento del pasto alla cooperativa, o il ticket mensa Solidarizzare con la lavoratrice licenziata

Milano 2-2-2006

Slai Cobas

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