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I Prigionieri Palestinesi

I Prigionieri Palestinesi

(11 Ottobre 2011) Enzo Apicella

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Libano: si può fare di piu'!

Sospendere il memorandum d’intesa militare tra Italia e Israele, bloccare il rifornimento di armi allo stato di Israele, sospendere il trattato commerciale UE con Israele, applicare TUTTE le risoluzioni ONU...

(7 Agosto 2006)

Lettera aperta
Al Presidente del Consiglio Romano Prodi
Al Ministro degli Esteri Massimo D’Alema
Al Vice Ministro Ugo Intini
A Deputati e Senatori della Commissione Esteri


Siamo singole persone e membri di associazioni da anni impegnate politicamente sul fronte mediorientale e, ancora una volta, attoniti di fronte all’impotenza della diplomazia di trovare una strada per far tacere le armi. Troppe e intollerabili le sofferenze che ancora una volta i civili sono costretti a subire.

Quanto sta succedendo deve essere fermato! E’ necessario un cessate il fuoco immediato e senza condizioni. Di fronte a tanta violenza ed orrore che genera odio in una spirale infinita, non bastano le parole, se non sono accompagnate da fatti significativi per la piena applicazione e il rispetto del diritto internazionale e delle risoluzioni ONU in Medio Oriente.
E’ necessario che il Governo Italiano dia dei segnali concreti che vadano oltre le dichiarazioni verbali, anche se autorevoli e che certamente costituiscono un segnale di discontinuità con la politica del governo precedente. Concordiamo con le dichiarazioni del ministro degli esteri sull’uso sproporzionato della forza messa in campo da Israele e sul drammatico coinvolgimento delle popolazioni civili.

Nello stesso tempo crediamo che i drammatici avvenimenti in Libano non possano far dimenticare che a Gaza, anche in questi ultimi giorni, continuano a morire decine di civili sotto i bombardamenti israeliani.

Non è vero che non si possa fare di più:

1) L’Italia sostenga la proposta avanzata dalla Francia nel Consiglio di sicurezza per un immediato cessate il fuoco ; a ciò potrà seguire il dispiegamento di una forza ONU sui due lati dei confini tra Israele e Libano e tra Israele e Gaza, come richiesto anche dal presidente palestinese e prefigurato dallo stesso ministro D’Alema;

2) Si sospenda il memorandum d’intesa militare tra Italia e Israele ratificato con la legge 17 maggio 2005 n.94;

3) Si rifiuti, come già fatto dall’Irlanda, il passaggio sul territorio nazionale degli aerei che riforniscono di armi lo stato di Israele e si verifichi se aziende italiane stiano fornendo armamenti alle parti in conflitto;

4) Si chieda, anche a seguito di denunce del personale sanitario circa l’uso di armi non convenzionali, un’indagine internazionale sul tipo di armi usate in Libano e a Gaza e si sostenga la richiesta del governo libanese per una inchiesta sugli ultimi eccidi nel sud del Libano ;

5) Si sollevi in sede UE la questione della sospensione del trattato commerciale con Israele per violazione dei diritti umani nei confronti della popolazione libanese e palestinese;

6) A fronte della richiesta di applicazione della risoluzione 1559 del consiglio di sicurezza dell’ONU si chieda che vengano applicate contestualmente le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza sul ritiro di Israele dai territori occupati ed anche dalla zona delle fattorie di Sheeba, nonché.

7) Si affermi la necessità dello scambio di prigionieri tra Israele, Hezballah e Palestinesi.

8) Si prefiguri, come azione simbolica, la possibilità di un momentaneo richiamo per consultazioni dell’ambasciatore italiano in Israele.
Sono solo alcune proposte concrete che permetterebbero una inconfondibile presa di posizione utile per gli obiettivi di pace e giustizia.

Action for peace – Milano
Salaam Ragazzi dell'OLivo-Milano
CRIC (Centro Regionale d’Intervento per la Cooperazione)
Bastaguerra -Milano

L'ALTROPALLONE
ACEA ONLUS
ACCESSO COOP.SOCIALE FEMMINILE
DEAFAL
MARTESANA SOLIDALE

Personali:
Federico Ceratti,
Michele Papagna
Rossana Papagni

Per ulteriori adesioni: actionforpeacemilano@tiscali.it

Fonte

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