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(26 Ottobre 2002)
L'Alcoa multinazionale dell'alluminio, attacca lavoratori e sindacato. Nella memoria del suo legale accuse pesantissime su legami con le Br di Biagi e D'Antona
«Una memoria delirante, in cui si paragona la Fiom ai terroristi delle Brigate rosse, ai loro fiancheggiatori»: la denuncia dei dirigenti metalmeccanici della Cgil di Venezia scatta subito, in una conferenza stampa, dopo che la multinazionale Alcoa ieri si è presentata in tribunale depositando tale «memoria» in risposta all'esposto della Fiom che chiede il ritorno dei lavoratori messi in cassa integrazione, denunciando l'azienda per «comportamento antisindacale».
Nello stabilimento veneziano di Fusina, che impiega 770 persone, il clima è avvelenato da un accordo separato, firmato da Fim e Uilm.
Nell'esposto si denuncia «la pressione esercitata materialmente da capiturno e capireparto» in fabbrica, «l'invito esplicito a dimettersi dalla Fiom», pena il trasferimento «alle mansioni più gravose», o «in cassa integrazione», e viceversa «i vantaggi e promozioni a coloro considerati `meritevoli'».
Il veleno ha agito, ci sono state le «dimissioni», divisi i delegati, la gente di fabbrica, «traditori», corrono rabbia e parole amare.
Ieri la prima udienza davanti al giudice del lavoro, con i deliri dell'avvocato Ettore Opportuno, legale della multinazionale dell'alluminio.
Nella sua ardita `memoria', si legge per esempio: «Noi, che siamo maligni, potremmo anche pensare che i 'poveri traditori' siano additati alle squadre delle Brigate rosse risorte.
Perché capiscano anche di là dell'Atlantico, RED BRIGADES, self accusing comunist killers of Professor Massimo D'Antona and of Professor Marco Biagi».
Il tema è ripreso nello `scherzoso' epilogo dell'avvocato (professore nell'ateneo di Padova), con un invito: «Se tutti questi ragazzi, insieme con i loro fiancheggiatori non iscritti all'Albo, fossero portati a Guantanamo, ci sarebbero buone probabilità di ritrovare gli assassini di Biagi e D'Antona.
Dico per scherzo. Se non fossi garantista, non farei l'avvocato».
Non servono commenti, ma gli operai alla conferenza stampa se ne concedono uno: «Adesso c'è il pericolo che Bush metta Fusina tra i covi di terroristi da bombardare».
Il segretario della Fiom di Venezia Giorgio Molin chiama i lavoratori di Porto Marghera alla «vigilanza contro le provocazioni».
Fiom e Cgil annunciano un'azione legale «a tutela dell'onorabilità dei dirigenti, iscritti e militanti», e chiamano in causa le istituzioni cittadine e il prefetto di fronte al tentativo dell'Alcoa di «criminalizzare il sindacato in una fase molto difficile dello scontro sociale.
Una scelta che può portare a una grave involuzione democratica». Si unisce alla denuncia la Fiom nazionale, il responsabile del settore Agustin Breda, aggiunge anche un 'consiglio' alla multinazionale: «Prenda le distanze, con un atto formale, da questa deposizione fuor di senno».
CARLA CASALINI
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