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(26 Novembre 2002)
A pochi giorni dal 2 dicembre, data dell’espulsione della prima quota di lavoratori dalla Fiat, nonostante la miriade di scioperi e lotte in tutto il territorio nazionale, poco è cambiato.
La Fiat non ha presentato né modificato, ad oggi un piano industriale credibile ma sta sfidando l’intero Paese con tagli e dismissioni che provocano la perdita di oltre 50 mila posti di lavoro tra Fiat e indotto, chiusure di stabilimenti ( Termini e Arese per la prossima acquirente Opel – Gm) e cassa integrazione a zero ore.
Allo stato attuale gli Agnelli e i padroni della Fiat non vogliono un rilancio dell’auto italiana sul mercato mondiale ma solo vendere alla General Motors un’azienda più appetibile per poter poi restituire i soldi alle banche e il capitale investito agli azionisti.
Nonostante le concessioni governative di questi ultimi anni, dagli stabilimenti Alfa Romeo e Lancia ai miliardi di incentivi con la rottamazione, l’unica ricetta della Fiat è scaricare la crisi sui lavoratori, in un disegno complessivo di attacco indiscriminato all’intera classe lavoratrice.
Il governo di centro-destra non ha che soluzioni affini ai padroni; CGIL – CISL – UIL si accorgono sempre troppo tardi dei guasti provocati dalle arrendevoli politiche concertative e dalla sottoscrizione di ogni tipo di accordo in Fiat.
Per questo, nel contrastare nettamente il Piano della Fiat - nel rigettare i licenziamenti, la cassa integrazione a zero ore, la chiusura - pensiamo sia decisivo unificare:
- la lotta dei lavoratori Fiat, con quella degli altri lavoratori in lotta contro la Finanziaria e il carovita, per forti recuperi salariali nei rinnovi contrattuali:
il 6 dicembre scioperano i lavoratori del Pubblico Impiego e della Scuola;
- con quella dei lavoratori ex LSU, che a decine di migliaia dal 1-1-2003, perderanno il posto di lavoro ancorché precario;
- con le problematiche poste dall’espansivo Movimento No-Global che si propone di cambiare radicalmente questo sistema distruttivo e oppressivo e che, per queste sue idee - soluzioni di libertà - equità viene fatto oggetto di dura repressione, come i recenti 20 arresti dimostrano e per cui tutti/e ci stiamo mobilitando per la loro liberazione.
Gli arresti dei No-Global, dei militanti dei Cobas, sono la prova di quanto il potere teme la saldatura tra movimento dei lavoratori e movimento No-Global, queste forze alleate sono la premessa per la trasformazione della società.
Occorre mobilitare tutto il Paese
promuovere lo Sciopero Generalizzato
per risolvere la “Vertenza Fiat”
e avviare un netto cambiamento sociale.
Confederazione Cobas
web: http://www.cobas.it
email: cobas@cobas.it
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