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il conflitto sociale
(24 Giugno 2009)
ai lavoratori, o meglio a quelli che producono ricchezza reale, non è mai stato regalato niente senza che s'innescassero prima dei conflitti sociali.
Ci si meraviglia che i salari italiani siano tra i più bassi d'europa; la politica della concertazione sta producendo i suoi effetti mortiferi; il sindacato deve smetterla di fare politica e fare più sindacato, il suo ruolo storico è quello di fare gli interessi dei lavoratori; ci si chieda perché la classe operaia del nord voti la lega.
su un euro prodotta da un lavoratore circa 50 centesimi, cioé la metà se ne vanno di tasse; l'aliquota fiscale più alta è del 42% da qui il conto è presto fatto un salariato dà allo stato più di un ricco;
il nostro è diventato un sistema fiscale alla rovescia,
chi guadagna di meno paga di più, solo colpa di berlusconi e delle poliche neo-liberiste, oppure anche tra i politici del centro sinistra s'annida il verme del neo liberismo? la storia è maestra di vita l'abbiamo forse dimenticato? una resistenza articolata su tutto il territorio nazionale dovrebbe attivare il conflitto sociale e riproporre autentiche e sentite dinamiche di partecipazione e senso dell'appartenenza; con questo voglio dire al lavoratore del nord scoglionato e rassegnato che se questo sindacato non va bisogna cambiarlo e che la sinistra e i valori che noi esprimiamo sono valori universali e inalienabili e che non basta il coro delle sirene neo- liberiste ad annullarle.
michele marciano
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