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Boicotta

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(6 Giugno 2010) Enzo Apicella
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    Una shoah piu’ grande…

    (1 Marzo 2008)

    Da molti anni abbiamo dovuto fare l’abitudine alla sistematica disinformazione esistente in Italia sulla questione palestinese, intossicazione direttamente dipendente dalla subordinazione bipartisan della politica italiana a quella dello Stato ebraico. Basti dire che l’inviato più fazioso e manipolatore che la RAI abbia mai avuto in Medio Oriente – quel Claudio Pagliara idolo delle lobby sioniste – fu piazzato lì da Berlusconi all’inizio del suo mandato e lì è rimasto per tutta la durata del governo Prodi.

    Ultimamente, si è passato ogni limite, compreso quello della decenza: mentre autorevoli (si fa per dire) esponenti della politica, della cultura e dell’informazione si mobilitano come un sol’uomo contro il boicottaggio della Fiera del Libro di Torino, in cui lo Stato di Israele sarà l’ospite d’onore, i morti palestinesi sotto le bombe, i missili, le cannonate e i rastrellamenti israeliani non meritano mai l’onore della prima pagina e quasi mai quello di un trafiletto. Il fatto che da quasi un anno e mezzo l’intera popolazione della Striscia di Gaza sia sottoposta ad un embargo internazionale (voluto dallo Stato ebraico e dagli Stati Uniti, cui si è prontamente accodata l’Unione Europea, compresa l’Italia di Berlusconi e di Prodi) e che questo stia comportando la riduzione alla fame di un milione e mezzo di esseri umani, non mobilita i nostri intellettuali, i nostri opinionisti, i nostri politici.

    La complicità con i crimini israeliani ha raggiunto il livello dell’oscenità: trentaquattro persone assassinate in due giorni, fra cui molti bambini colpevoli di giocare a pallone su campetti improvvisati, non ha prodotto un solo soprassalto di indignazione fra i tanti che, particolarmente a “sinistra”, si disperano perché qualcuno ha manifestato l’intenzione di disturbare la celebrazione della nascita di uno Stato – canaglia, anzi, dello Stato – canaglia per eccellenza, visto che detiene il record assoluto delle violazioni delle Risoluzioni delle Nazioni Unite, non ha mai sottoscritto i più importanti trattati internazionali (da quello sulla non proliferazione nucleare a quello sullo sfruttamento delle risorse idriche, tanto per citarne un paio) ed è retto da una legislazione razzista e discriminatoria che non ha nulla da invidiare a quella dell’Italia del 1938 o a quella del Sudafrica dell’Apartheid.

    Ieri sera, guardavo su Al Jazeera le immagini strazianti del bambino di cinque mesi quasi fatto a pezzi da un missile israeliano: il nome di quel bambino me lo sono dovuto andare a cercare su siti non italiani, perché qui da noi le vittime palestinesi non hanno mai un nome, meno che mai un volto. Mohammed Al Bourai, si chiamava quel bambino. Quel nome non lo sentiremo, ovviamente, mai nelle corrispondenze di Claudio Pagliara, ma non lo leggeremo mai in un editoriale di Valentino Parlato, così come non uscirà mai dalla bocca di fausto bertinotti, entrambi, invece, straordinariamente loquaci nel condannare il boicottaggio della Fiera del Libro dedicata allo Stato di Israele.

    Ora, sono curioso di vedere se e come Parlato, bertinotti e tanti altri commenteranno le parole di un certo Matan Vilnai, un nome che ai più non dice nulla, ma che in Israele è qualcuno, poiché è stato più volte Ministro ed attualmente è il Vice Ministro (laburista) della Difesa. Questo signore sa di cosa parla: è stato un ufficiale dell’unità speciale Sayeret Matkal, di cui è stato comandante l’attuale Ministro della Difesa israeliano, Ehud Barak, unità formata sul modello della S.A.S. britannica, con cui ha in comune anche il simpatico motto “Chi osa vince”.

    Orbene, il Vice Ministro (nonché commilitone del Ministro), secondo quanto riportato dal quotidiano israeliano Haaretz, ha dichiarato alla radio dell’esercito israeliano che il lancio di razzi contro le città israeliane varrà ai Palestinesi “una Shoah più grande, useremo tutti i mezzi a nostra disposizione per difenderci”. Ha detto proprio così, “una Shoah più grande”. Un suo portavoce si è poi premurato di precisare che “il Vice ministro della Difesa ha usato il termine nel senso di catastrofe", e che "egli non voleva fare alcuna allusione al genocidio". Ma le parole hanno un senso, e certe parole sono inequivocabili, specie se pronunciate da chi sa benissimo di cosa sta parlando.

    Dunque, un esponente del governo israeliano dichiara pubblicamente che i Palestinesi devono aspettarsi qualcosa di peggio di quello che i nazisti hanno commesso nei confronti degli Ebrei. Domande che si affollano nella mia mente: il sig. Vilnai sarà estromesso dal governo israeliano? Parlato e bertinotti si indigneranno? I vertici della Fiera del Libro chiederanno che almeno il signor Vilnai non si presenti ai festeggiamenti in onore dello Stato di cui è al governo? Le associazioni di ex deportati e dei sopravvissuti alla Shoah (quella più piccola, secondo il sig. Vilnai) faranno sentire la loro voce? Aspetto risposte. Non riuscendo a cancellare il pensiero che il nome di Mohammed Al Bourai non commuoverà intere generazioni, come ha fatto quello di Anna Frank, perché a lui non hanno lasciato nemmeno il tempo di imparare a scrivere.

    Roma, 29.2.2008

    Germano Monti

    Commenti (1)

    aparthaid israeliano sui palestinesi!!!!!!

    l' articolo ben descrive la vergogna della democrazia occidentale ,falsamente giustizialista ed ipocrita .
    Quando si tratto' di bombardare Belgrado 99, con D'ALEMA al governo si agi' in deroga al parlamento .
    Oggi si stà in Libano a difendere Israela e sua poltica aggressiva NELLA SOCCOMEBENZA AGLI INTERESSI IMPERIALI ANGLO AMERICANI ,si sta' sacrificando ogni e qualsiasi precetto ,spesso urlato a vanvera dai capitalisti e loro complici su una democrazia che oggi è piu' che mai ....priva d' ogni fondamento !!!!!

    In Palestina vige solo legge del piu' forte ,alla rapina dei territori palestinesi si unisce la feroce ed assassina ingerenza dell esercito israeliano che risponde con uso sproporzionato delle forza ad ogni giusta azione di difesa , e di lotta con razzi antiquati CASSAM .E' come se lo schiavo frustato a sangue da un padrone venisse condannato perche' quando è in terra sanguinante, morsica la caviglia dell' aguzzino e viene messo a morte !

    E questo è il ruolo dei palestinesi oggi sempre piu' soccombenti di fronte all' inusitata e ingiustificata violenza israeliana ,che gente come mebri del centro sinistra italiano avvallano non prevedendo giuste risposte informative e di mobilitazione all' abominio continuo e reiterato che viene inflitto ad un popolo innocente come i palestinesi .

    Ultimamente oltre alla chiusura di Gaza e suo vergognoso -assedio!!!! si è usata anche la strage di civili con ben 100morti ma tutto passa inosservato/tacitato /sopito da media corrotti / nel nuovo ordine blindato ed elettorale -bipartisan tra il Pd e il Pdl ,verso una nuova e ancor piu' grave restaurazione del sistema che con la Candidatura di Callearo PD sancisce l' adesione definitiva di quel partito AD ORGANISMO TRASFORMISTA anitipopolare ed antioperaio , complice della Confindustria e del capitale aggressivo e militaRISTA CHE STà DIETRO A israele e agli usa !

    COLPE VI SONO ANCHE NEGLI ARCOBALENI ,CHE PER TOPPO TEMPO HANNO SACRIFICATO A ESIGENZE DI UN GOVERNO INUTILE E DANNOSO LE GIUSTE ISTANZE PACIFISTE E DOVEROSAMENTE AVVERSE AD UNA DERIVA CHE CI PORTA SEMPRE PIU' A "PENISOLA CORAZZATA "E SERVA DEGLI INTERESSI IMPERIALISTI PIU' BIECHI E GUERRAFONDAI .

    (3 Marzo 2008)

    gastaldo paolo

    gastaldo.paolo@tiscali.it

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