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(6 Ottobre 2010)
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L’Iraq torna al quarto posto nella classica dei paesi considerati "mortali" per gli operatori dell'informazione. La denuncia dell’Istituto per la Stampa Internazionale. Vienna 6 ottobre 2010, Nena News (foto da www.aljazeera.net) - L’iraq riguadagna il quarto posto nella classifica dove e’ piu’ alto il numero delle vittime tra i giornalisti, a causa di perduranti situazioni di conflitto. La denuncia viene da IPI, l’Istituto della Stampa Internazionale con sede a Vienna che da anni effettua un monitoraggio sulle morti dei giornalisti in quanto obiettivi di guerra, a causa della loro professione, o uccisi nel corso del loro lavoro di documentazione.
Il comunicato di IPI arriva dopo l’ennesima vittima, un cameraman della TV satellitare Al Hura (finanziata dagli USA) ucciso a Baghdad lunedi scorso, Tarir Kadhim Jawad, da una bomba a detonatore fatta esplodere sulla sua auto.
Jawad e’ il quinto giornalista ucciso in Iraq quest’anno e il terzo nel giro di un mese. E l’ennesima vittima ha fatto passare l’Iraq dal quinto al quarto posto dei paesi considerati “mortali” per gli operatori dell'informazione. Al quarto posto dopo Messico, Honduras e Pakistan.
Secondo i dati IPI, tra il 2003 e il 2008, con l’invasione Usa dell’Iraq, 267 giornalisti sono stati uccisi in Iraq, ma il numero e’ diminuito notevolmente nel 2009, con 4 giornalisti uccisi contro i 14 del 2008 e i 42 del 2007. (Nena News)
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