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(23 Ottobre 2011)
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foto: nena-news.globalist.it
Roma, 22 ottobre 2011, Nena News – Il cyber Stuxnet dopo aver colpito in Iran ora arriva in Europa con effetti altrettanto dannosi, uno sviluppo che i suoi creatori forse non avevano previsto (oppure si'?). Secondo il New York Times furono esperti israeliani a mettere a punto lo Stuxnet, per bloccare i programmi nucleari della Repubblica islamica che Tel Aviv accusa di voler costruire ordigni atomici. Tehran nega categoricamente.
Tra il 2009 e il 2010, lo Stuxnet è stato responsabile del blocco di stazioni di controllo e alla ecentrifughe della centrale atomica di Natanz. Un attacco che lo stesso presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha dovuto riconoscere, tra i sorrisi soddisfatti di non pochi leader occidentali oltre che di Israele. Ora però il cybervirus è arrivato in Europa. Non pochi sistemi computerizzati industriali sono stati infettati da un "Trojan horse" molto simile allo Stuxnet. Liam Marchu, un dirigente della Symantec (specializzata in antivirus e sicurezza) ha scritto nel suo blog che alcuni ricercatori europei gli hanno inviato un malware chiamato «Duqu» composto da sezioni identiche allo Stuxnet e firmate dallo stesso creatore del cybervirus.
Secondo Marchu il fine del nuovo Stuxnet o Duqu sarebbe quello di raccogliere informazioni sui sistemi di controllo industriali in preparazione di un attacco molto ampio. L’esperto di sicurezza informatica non ha rivelato quali paesi europei sono stati attaccati da Duqu ma ha sottolineato la sua pericolosità. Guilherme Venere and Peter Szor, di un'altra grande azienda specializzata in antivirus, la McAfee, da parte loro sono certi che dietro il Duqu ci sia la mano degli stessi creatori di Stuxnet che per copertura usano la firma di una grossa compagnia di Taiwan. Nena News
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