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Sull'arresto di Giordano Tommasi da parte della polizia israeliana

comunicato stampa della famiglia

(2 Settembre 2004)

Da venerdì scorso 27 agosto Giordano Tommasi, di Soave (VR), è in stato di arresto in Israele. L'arresto è avvenuto a Gerusalemme al termine della manifestazione internazionale contro la costruzione da parte di Israele del muro di separazione con i Territori Palestinesi. La motivazione dell'arresto sarebbe dovuta al suo diniego di consegnare le riprese effettuate per documentare il comportamento dell'esercito israeliano.

Le riprese, effettuate presso la Porta di Damasco, hanno condotto ad un'accusa - per il ventitreenne veronese - addirittura di "spionaggio". Con lui è stato arrestato un ragazzo americano, Peter L. Giordano è stato sottoposto a pesanti maltrattamenti e interrogatori da parte della polizia israeliana e processato con conseguente assoluzione.

Contrariamente alla sentenza del giudice che ne ordinava l'immediata scarcerazione, è stato trattenuto dalla polizia per "motivi di sicurezza" ed è stato tradotto al carcere di Tel Aviv. Tutto questo senza che i famigliari fossero messi al corrente di alcunché, se non da una telefonata nel pomeriggio di domenica, da parte di una cittadina italiana occasionale testimone dell'accaduto. Il Consolato Italiano a Gerusalemme, interpellato dal padre di Giordano, non era in grado di fornire alcuna notizia, ma prometteva interessamento. Alla vigilia della seduta fissata per il ricorso alla Corte Suprema, l'Ambasciata Italiana a Tel Aviv si dichiara all'oscuro di tutto ciò, come delle inumane condizioni della detenzione. Ogni condizione di rispetto del diritto della persona è disattesa. Da quattro giorni Giordano Tommasi sta protestando con lo sciopero della fame.

Anche l'Unità di Crisi di Roma non ha fornito alcun supporto.

La famiglia lancia un appello ai mezzi di comunicazione, perché questa situazione insostenibile venga resa pubblica, perché il Governo Italiano si attivi per la tutela della persona e il suo immediato rimpatrio e venga espressa formale protesta alle Autorità Israeliane per questo comportamento lesivo del Diritto Internazionale, dei diritti dei Popoli e delle persone, oltreché per affermare la libertà di manifestazione e di informazione.

dott Lorenzo Tommasi

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