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(15 Settembre 2007)
Erano più di mille i manifestanti che questo pomeriggio, a partire dalle 14.00, hanno partecipato alle azioni intorno alla caserma Ederle di Vicenza, sede del comando della 173° Brigata Aerotrasportata statunitense.
Gli operai dell’Altrocomune – donne e uomini del Presidio Permanente – hanno chiuso gli ingressi e le uscite della struttura militare posando blocchi di cemento e fissandoli all’asfalto con malta a presa rapida. Intorno altri manifestanti hanno teso nastri arancione da cantiere e coperto le insegne della base con la scritta No War.
Il corteo, forte alla partenza di almeno 500 persone, si è via via ingrossato, soprattutto dopo l’ingresso nel centro abitato, superando di gran lunga i mille partecipanti. L’iniziativa è parte della settimana di mobilitazione contro la costruzione della nuova base Usa a Vicenza; quest’oggi il Presidio Permanente ha voluto evidenziare che, in qualunque momento, è possibile rallentare e bloccare l’operatività di un avamposto di guerra.
Tra gli interventi dal microfono, anche una donna statunitense che ha invitato più volte i soldati della casema Ederle a non rendersi complici della distruzione provocata dalla guerra e della devastazione del territorio che potrebbe creare la realizzazione di una nuova installazione militare.
Domani l’ultima iniziativa: l’Altrocomune pianterà 150 alberi all’interno dell’aeroporto Dal Molin, dove gli statunitensi vorrebbero realizzare il proprio progetto.
Vicenza, 13 settembre 2007
Presidio Permanente No Dal Molin
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