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Campagna nazionale di raccolta firme per la Legge di Iniziativa Popolare
sui trattati internazionali, le basi e le servitù militari.

(13 Gennaio 2008)

VICINI AL GIRO DI BOA, OCCORRE MOLTIPLICARE LO SFORZO ORGANIZZATIVO E POLITICO PER IL SUCCESSO DELLA CAMPAGNA!

Sono passati due mesi dall’inizio della campagna nazionale per la raccolta firme sulla Legge di Iniziativa Popolare sui trattati internazionali, le basi e le servitù militari.
Dal 4 novembre a Novara contro gli F35 - data di inizio della raccolta firme - ad oggi migliaia sono le firme raccolte, decine i comitati locali e le realtà di base che si stanno mobilitando.
I tanti banchetti per la raccolta delle firme ogni volta si trasformano, com’era nelle intenzioni del Comitato Promotore, in momenti di mobilitazione contro la guerra, in una fase contraddistinta da costanti spinte belliciste da parte dell’Amministrazione statunitense e della cosiddetta “comunità internazionale”.
In questo contesto il governo Prodi ed il Presidente della repubblica Napolitano si distinguono nei toni e nelle scelte di guerra, in politica interna come in quella estera: In Kosovo, Afghanistan ed anche in Libano, dove i comandi dell’Esercito italiano svolgono un ruolo centrale nella gestione delle operazioni militari.
L’aumento vertiginoso delle spese militari, la determinazione con la quale l’esecutivo di centro sinistra si rivolge agli interlocutori interni – vedi la durezza con la quale si risponde alle mobilitazioni popolari contro il Dal Molin - ed esteri – vedi le dichiarazioni del Ministro D’Alema sull’indipendenza del Kosovo - chiariscono l’orientamento militarista di questo governo.

A quest’orientamento occorre rispondere con determinazione e con una forte capacità organizzativa e di coordinamento. Il Patto nazionale contro la guerra, costituitosi recentemente, può divenire in questo senso un primo passo.

Nelle prossime settimane il movimento nowar sarà di nuovo in piazza, nella giornata di mobilitazione mondiale del 26 gennaio, che in Italia vedrà iniziative regionali contro le basi e per un riuso sociale delle strutture militari.
Altra scadenza d’alto valore politico sarà la manifestazione nazionale contro il voto sul rifinanziamento delle missioni all’estero, a cavallo tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo.

Nel vivo dell’organizzazione di queste scadenze regionali e nazionali tutti i comitati impegnati nella raccolta firme devono rafforzare il proprio impegno.
Le 50.000 firme sono un obiettivo formale, che va superato di gran lunga, se vogliamo, come dice la parola d’ordine che ci accomuna, RIPORTARE IN PARLAMENTO LA LOTTA CONTRO LA GUERRA!

I prossimi mesi saranno cruciali per la riuscita della campagna.
Chiediamo a tutte le strutture, a tutte le compagne e compagni un impegno particolare.
Occorre moltiplicare le iniziative, i banchetti, le occasioni per raccogliere le firme.
Ogni manifestazione contro la guerra dovrà essere luogo di diffusione della campagna, per aggregare nuove forze, per sollecitare la costituzione di nuovi comitati locali.

FERMA LA GUERRA, FIRMA LA LEGGE!

La Rete nazionale Disarmiamoli!

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Il mondo in cui viviamo e quello che vorremmo.

La realtà sociale, in cui gli esseri umani del ventunesimo secolo portano avanti la loro esistenza, vede miliardi di persone sottoalimentate e vivere una vita non da persone, ma da bestie; milioni di persone morire ogni anno per fame, tra cui cinquanta milioni di bambini; miliardi di persone, nonostante la partecipazione al processo produttivo, lottare ogni giorno per sopravvivere; milioni di bambini sfruttati come nel diciottesimo secolo.

Ogni giorno vi sono incidenti e morti sul lavoro; le guerre crescono e mietono sempre nuove vittime.

La libertà, tanto propagandata dell’attuale sistema, è la libertà della casualità dentro lo sviluppo oggettivo dell’economia.

E’ la libertà dell’incertezza del presente e del futuro.

Nonostante i drammi, che ogni giorno l’umanità è costretta a vivere, vi sono individui che osano osannare l’attuale sistema sociale e predire per esso l’eternità, perché, secondo loro, oltre è impossibile andare.

Dimenticano che il capitalismo esiste da poco più di due secoli, mentre la vita umana esiste da circa un milione di anni.

Dall’iniziale comunismo primitivo, in coerenza con lo sviluppo delle forze produttive, molte forme sociali si sono succedute fino ad arrivare all’avvento della borghesia.

In quel momento storico fattore progressivo per l’umanità.

Dopo più di due secoli il fattore progressivo è divenuto regressivo e freno per un decisivo sviluppo delle forze produttive, che portino a forme sociali ove la libertà possa essere non più casuale, ma reale.

La libertà è soddisfazione dei bisogni materiali e spirituali e solo una società” dove ognuno possa dare secondo le sue capacità e ricevere secondo le sue necessità” può garantirla.

Nella storia milioni di persone hanno individuato scientificamente, con l’aiuto del materialismo storico e del marxismo, nel comunismo il nuovo mondo.

Non è stata e non è una speranza fideistica, ma scientifica, basata sull’analisi del capitalismo e sulle sue contraddizioni.

Sapendo di non poter competere con la scienza marxista, gli apologeti del capitalismo, nel secolo precedente e nell’attuale hanno cercato d’infangare la speranza scientifica dell’umanità con l’ideologia del cosiddetto “comunismo reale” dell’Unione Sovietica o di altri paesi.

Hanno ingannato sapendo di ingannare! In Russia, con la vittoria della rivoluzione del 1917 e fino alla morte di Lenin nel 1924, è stato fatto un tentativo di affermazione, nonostante il ritardo storico di quella realtà socio-economica, degl’ideali comunisti.

Questo tentativo, votato alla sconfitta, per le mancate rivoluzioni in altri paesi europei, ma che segnerà, come “La Comune” di Parigi una tappa basilare ed importantissima per la storia del movimento e della speranza di un mondo nuovo, fu sconfitto con la controrivoluzione borghese e l’avvento di sistemi dittatoriali quali il nazismo, il fascismo, lo stalinismo.

Lo stalinismo è borghese! E tutto quello che ha fatto mostra il volto della borghesia e della sua ferocia! Le vittime dello stalinismo furono innanzitutto i bolscevichi, i comunisti, poiché essi erano i nemici! Che capolavoro d’ideologia spacciare lo stalinismo per comunismo e non dire che lo stalinismo, il fascismo, il nazismo sono l’altra faccia del sistema borghese! Ancora oggi gli apologeti del capitalismo osano propagandare la superiorità del loro sistema e la sua eternità, ma tremano quando sentono parlare di nuovi mondi possibili.

Quando sentono parlare di libertà dai bisogni, uguaglianza sociale, fratellanza nella comunione di interessi e rispetto delle diversità, dicono che sono utopie e che bisogna avere i piedi per terra.

Non si accorgono che gli utopici sono loro che pensano che l’attuale sistema con le sue contraddizioni e le sue ingiustizie e le sue vessazioni possa durare in eterno.

L’essere umano non è nato per essere schiavo in un mondo dove il dio è il denaro, che determina il prezzo di una merce e rende tutto merce, anche le persone.

L’essere umano è nato per esprimere la sua grandezza nella libertà dai bisogni materiali e spirituali e librarsi verso il cielo della conoscenza.

E’ la stessa società attuale che determina e determinerà le situazioni del suo superamento per essere posta , come le altre forme sociali, nelle anticaglie della storia.

“Non fermatevi mai nella lotta per l’affermazione della dignità di ogni essere umano! Ogni persona è degna di vivere una vita senza essere schiava e serva di nulla! L’asservimento al bisogno materiale e morale è il peggior modo di trattare gli esseri umani!”

Da “Il caldo respiro della speranza” di Giuseppe Calocero.

(13 Gennaio 2008)

iuppiter

iuppiter10@hotmail.com

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