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(16 Aprile 2008)
La sconfitta della Sinistra Arcobaleno è principalmente la sconfitta di Rifondazione Comunista e del progetto politico dei suoi dirigenti ed in primo e quasi esclusivo luogo di Fausto Bertinotti. Il quale, dopo aver cestinato con disinvoltura i 10 milioni di voti espressi dai lavoratori in difesa dell'art. 18, ha imperversato dai salotti bene di Roma con le sue teorie sulla non violenza, sulla inesistenza delle classi, sulla evitabilità del conflitto sociale , sulla imprenditoria bene alla Marchionni, sulla " ricerca di Dio".
Tutti argomenti che indubitabilmente stavano così a cuore ai precari, ai lavoratori, ai giovani che non trovano nè lavoro nè casa e alle famiglie che non arrivano a fine mese grazie a stipendi e salari i più bassi d'europa, tanto da costringerli a dirottare altrove il loro consenso. Adesso il Bertinotti ha detto che lascia per fare "il padre nobile della patria" dopo che per due anni "si è beato" sulla poltrona di presidente della camera. E tutto questo senza pagare dazio.
Così come non vorrebbero pagare dazio i robot di cui si è circondato e che ha messo alla guida del partito dai Franco Giordano e gli altri della segreteria, ai Gennaro Migliore fino ai Ferrero e Russo Spena che adesso, quest'ultimi due, vorrebbero ridarsi una verginità dissociandosi dopo che per anni hanno coperto le "elucubrazioni" del Bertinotti.
I dirigenti del Prc, fuori da ogni decenza, rifiutano di dimettersi immediatamente dai loro incarchi di partito nel tentativo di poter gestire il congresso ( magari adottando gli stessi trucchi messi in campo nel congresso di Venezia) al fine di poter conservare un po' di potere ora che hanno perso scranno parlamentare e i relativi emolumenti.
No, costoro se ne devono andare subito, sparire dalla circolazione.
Lasciare che i militanti che hanno resistito prendano nelle loro mani il destino del partito per ricominciare da capo.
Forse in questo modo si può ricostruire la necessaria presenza comunista nel paese e dare credibilità ad un più complessivo e nuovo progetto di sinistra.
I Giordano e i Migliore e tutti gli altri responsabili della catastrofe vadano a lavorare e a rischiare la pelle come rischiano tutti i giorni molti lavoratori nelle fabbriche e nei cantieri: in Campania c'è bisogno di buone braccia per spallare i rifiuti!
Lucio Costa
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