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Il Parlamento vota una mozione pro-Cia

(11 Marzo 2009)

Sono favorevole alle cause per la libertà delle persone e dei popoli.

Debbo tuttavia avanzare tutte le mie riserve sui monaci tibetani che hanno detenuto un potere feudale brutale e violento dal quale i tibetani furono liberati dall'armata rossa di Mao assieme a tanti altri abitanti delle varie regioni della Cina.

Trovo molto sospetto lo sfruculiamento continuo verso il Tibet che dovrebbe essere separato dalla Cina della quale è parte integrante da migliaia di anni ed il silenzio sulla striscia di Gaza in cui un milione e mezzo di persone sono tenuti prive di tutto a cominciare dal pane segregate come nei peggiori lagers di Hitler
Quando si parla del Dalai Lama come alfiere dei diritti civili dei tibetani si afferma una colossale menzogna. I monaci tibetani vengono addestrati dagli Usa sulle montagne del Colorado alla guerriglia urbana ed alle tecniche di destabilizzazione.

Il Dalai Lama è agente stipendiato dalla Cia ed è al servizio degli Usa che considerano il mondo una miniera da sfruttare per mantenere "il loro stile di vita" come diceva Reagan e poi Bush. I tibetani sotto il dominio teocratico dei monaci erano tenuti analfabeti e privi di assistenza sanitaria. Morivano come mosche per tbc e per le pesanti corvee imposte dai grassi e ben pasciuti padroni dei monasteri. Gli Usa guardano le montagne dell'Himalaia che sovrastano la Cina e si fanno venire l'acqualina in bocca al pensiero di costruirvi una bella base militare nucleare come a Bagdad ed a controllare i fiumi che danno acqua a tutta l'Asia

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Commenti (1)

Al progressista piace il Dalai

Purtroppo nella rete della propaganda hollywoodiana che costantemente rappresenta il tibetano come popolo spirituale, intimamente unito ai sui monaci, finiscono pure i "progressisti" italiani, pacifisti cattolici e non, che in genere non si fanno domande, ma accettano e fanno proprie le emozioni emanate dai tecnici della cinematografia strappalacrime.... ed un po' dal faccione di brad pitt.

(15 Marzo 2009)

Diego

diego@tao.it

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