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(23 Giugno 2009)
Il risultato non ammette repliche. I referendum reazionari di Segni e Gazzetta che volevano introdurre a forza il bipartitismo in Italia tramite un sistema maggioritario blindato, sono falliti. Solo una persona su cinque ha raccolto l’invito dei fanatici della governabilità a tutti i costi.
Sconfitta questa operazione reazionaria e antidemocratica si tratta ora di riaprire una battagli generale sulla rappresentanza democratica che riaffermi il sistema proporzionale come unico sistema coerente con una democrazia rappresentativa.
La Rete dei Comunisti - uno dei soggetti politici attivi dentro il Comitato per il Proporzionale che insieme ad altri comitati ha operato per il fallimento dei referendum - ritiene che adesso occorra affiancare alla battaglia contro il deficit democratico introdotto dalle leggi elettorali approvate dal ’93 in maniera apertamente bipartizan tra centro-destra e centro-sinistra, la battaglia a tutto campo per la difesa e l’allargamento degli spazi democratici sul piano sindacale, politico e informativo. Un paese che si regge sulle leggi razziali, sulle discriminazioni sindacali, sul bavaglio alla libertà di stampa e sulle leggi d’emergenza ereditate dal fascismo e dagli anni settanta, non potrà mai essere ritenuta una democrazia.
La sconfitta dei referendum reazionari, la sconfitta del bipartitismo scaturita dalle ultime elezioni, la crescente resistenza sociale, culturale e democratica alle leggi repressive, dimostrano che ingaggiare questa battaglia è possibile e necessario.
22 giugno 2009
(Sergio Cararo)
per La Rete dei Comunisti
www.contropiano.org
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