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(17 Luglio 2010)
anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.operaicontro.it
Lega e PdL ci fanno morire prima della pensione.
Egregio Direttore Con la manovra finanziaria approvata l’altro giorno al Senato col voto di fiducia, è passata fra le tante fregature volute dalla Lega, anche quella che Calderoli chiama “riforma delle pensioni”.
Calderoli ministro delle Semplificazioni, con l’aiutino del barbera più che semplificare delira, ma al governo va bene così. Dal 2011 è abolito l’attuale sistema delle finestre di pensionamento: 4 all’anno per le pensioni di vecchiaia e 2 per quelle di invalidità. Debutta la “ finestra mobile”, con questa operai e lavoratori dipendenti andranno in pensione dopo 12 mesi dalla data di maturazione dei requisiti, gli autonomi dopo 18 mesi, non cambia nulla invece per il personale della scuola.
Nel 2012 anche le donne del pubblico impiego andranno in pensione non più a 61 anni ma a 65.
Dal 2015 scatterà l’adeguamento dei requisiti legato alle speranze di vita calcolate dall’Istat. La solita media che accomuna banchieri e operai, benestanti e professionisti che campano di più perché dediti a lavori e professioni salubri, accumunati in una media con chi è costretto a lavori nocivi, stressanti e logoranti, il tutto per alzare l’età della pensione e ridurre al lumicino il tempo che resterà da campare agli operai che arriveranno alla pensione. Padroni ricchi e borghesi escono premiati dalla manovra finanziaria, ringraziano la Lega e la cricca di governo.
Per noi operai un’altra riconferma che senza un nostro partito, continueremo a soccombere.
Saluti operai da Riva Trigoso (Ge)
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