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Sunset boulevard

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Un premio tutto per berlusconi

(20 Luglio 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.operaicontro.it

CORIERE LA SERATA Il premio sulle guglie «Fondi pubblici al Duomo e sconfiggerò il cancro» «Duetto con Aznavour? Io più bravo» Il premier tra le guglie del Duomo alle celebrazioni dei 150 anni della Provincia di Milano (Ansa)MILANO — Non è stato un concerto, ma un comizio. Chi temeva che Silvio Berlusconi ieri sera avrebbe duettato con Charles Aznavour dall'alto del Duomo di Milano, ha potuto tirare un sospiro di sollievo. Il premier ha preferito elencare, come da un pulpito e sotto l'occhio della Madonnina, tutto quello che il suo governo ha fatto finora. Berlusconi ha approfittato dell'occasione (la consegna di un premio istituito ad hoc dalla Provincia, a lui e a don Verzè, fondatore del San Raffaele) per rilanciare la sfida lanciata pochi mesi fa: «Combatteremo e sconfiggeremo il cancro». Altro impegno, questo già tradotto in moneta sonante, il ripristino del contributo annuale da 5 milioni di euro del Governo (cancellati nel 200 alla Veneranda Fabbrica del Duomo, per i restauri della Cattedrale. E, questa volta, il sospiro di sollievo è stato tirato dal presidente della Veneranda Fabbrica, Angelo Caloia, che aveva aperto la serata lanciando l'accorato appello: «Non lasciateci soli».
La serata tra le guglie riconcilia il presidente del Consiglio con la piazza dove sette mesi fa aveva subito l'attentato, provocato dal lancio di una statuetta- riproduzione della stessa Cattedrale. Anche don Verzè collega gli eventi: «Il Signore ti ha tirato in testa il Duomo. Ti ha dato un segno. Ricordo che quando sei uscito dal San Raffaele avevi preso l'impegno di essere sempre buono, e ora hai i piedi sul Duomo. Questo è un grande segno». A fare da ala, oltre al presidente della Provincia Guido Podestà che incassa il plauso del premier e il riconoscimento della Veneranda Fabbrica, si notano tra gli altri il ministro Ignazio la Russa con la moglie Laura, Mariastella Gelmini, Vittoria Brambilla. Il premier vuole nelle prime file l'europarlamentare Licia Ronzulli chiedendole di esibire il suo pancione. Poi ci sono il sindaco Letizia Moratti, cui viene consegnato il bozzetto originale della Madonnina e che viene costretta sul palco a recitare i versi della canzone di Giovanni D'Anzi, c'è il presidente della Regione Roberto Formigoni, ci sono Fedele Confalonieri ed Emilio Fede, Paolo Berlusconi ed Ennio Doris, Renato Pozzetto e perfino Lele Mora. Quello che alla fine fa un po' tenerezza è stato proprio Aznavour: è vero che riceve la presentazione «più prestigiosa» della sua carriera, direttamente del premier che si improvvisa mattatore e lo annuncia in francese (e scherza: «Un duetto con lui? Io canto meglio»). Ma, una volta concluso il comizio di Berlusconi, pochissimi restano ad ascoltarlo. In un frullo di scollature-spacchi-tacchidodici-gessati, al primo accordo dell'orchestra si sono semplicemente alzati per avviarsi all'uscita o guardare il panorama di Milano ai loro piedi, chiacchierano amabilmente, uniche stature abbronzate e improvvisamente animate tra le mille che, bianche e immobili da secoli, da ieri sera potranno almeno contare su 5 milioni di euro in più per il loro restyling.

Paolo Foschini - Elisabetta Soglio

www.operaicontro.it

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