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Strasburgo come pomigliano operai alle urne

(23 Luglio 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.operaicontro.it

Strasburgo come Pomigliano Operai alle urne ????????????????????????????????????

Anche la Francia ha la sua «Pomigliano», con oltre mille operai di uno stabilimento di General Motors chiamati al voto per decidere se rinunciare ad alcuni diritti acquisiti in anni di lotte operaie e sindacali o rischiare di perdere il proprio posto di lavoro.

C'è attesa a Strasburgo, dove è ubicato lo stabilimento Gm per l'esito del referendum tra i 1.150 dipendenti. Vale la pena di ricordare che la fabbrica francese (specializzata nella produzione di cambi per automobili) è ancora di proprietà della società incaricata di liquidare gli asset della vecchia General Motors. Le maestranze, quindi, dovranno esprimersi su una proposta di acquisizione da parte di «Gm Company», la nuova direzione, che prevede un reintegro al prezzo simbolico di 1 euro, in cambio di un taglio dei costi di produzione del 10%, da ottenere attraverso una serie di rinunce da parte dei lavoratori: un copione che ricorda, appunto, quello dello stabilimento Fiat di Pomigliano d'Arco.

Il piano, che per diventare operativo dovrà ottenere il consenso dei quattro principali sindacati, propone agli operai di scongiurare il rischio delocalizzazione «facendo uno sforzo per ridurre la differenza rispetto ai costi praticati in Messico», dove esiste un altro stabilimento simile, accettando un congelamento dei salari per quest'anno e il prossimo, e rinunciando a sei giorni di ferie retribuite e ai bonus di produzione, come ha spiegato un portavoce del colosso di Detroit, il cui 60% è di proprietà del governo.

L'azienda, in cambio, si impegnerebbe a non ridurre il numero dei dipendenti, con la sola eccezione delle 198 uscite volontarie previste entro la fine del 2010, e a mantenere i salari al livello attuale. Alcuni sindacati hanno fatto sapere che sottoscriveranno l'accordo solo se nella votazione di oggi si otterrà almeno «il 60% di pareri positivi» dei dipendenti.

Altri hanno già fatto sapere che in ogni caso diranno «no». Ma la consultazione, che dalle nove di ieri mattina ha già registrato una forte affluenza, servirà solo a «tastare il polso» dei lavoratori, considerato poi che la decisione finale sulla firma dell'accordo spetta esclusivamente ai delegati sindacali. Le urne sono state chiuse ieri sera alle 23 e i risultati della consultazione verranno resi noti nel corso della giornata odierna.

Intanto, davanti ai cancelli del sito alsaziano, dove sventolano bandiere americane, europee e francesi, sembra prevalere il «si».
«È preferibile - hanno già dichiarato molti operai - una riduzione della nostra remunerazione e dei nostri diritti acquisiti alla tragica prospettiva di chiusura dello stabilimento e quindi alla perdita del lavoro. Qualche giorno di ferie in meno e salari congelati per un certo periodo sono sacrifici che si possono affrontare».

www.operaicontro.it

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