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La secessione dentro la lega

(26 Luglio 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.operaicontro.it

La secessione dentro la Lega.

Egregio Direttore L’ultimo scontro nella lotta intestina nella Lega, è il rimpallarsi di responsabilità su chi ha voluto candidare nelle ultime elezioni Angelo Ciocca, poi eletto e recentemente coinvolto per le sue frequentazioni nelle indagini sulla ndrangheta.
Sempre per questione di scranni, mezzo Partito della Lega Nord è commissariato dal Re Bossi.
In Liguria sono commissariate tutte 4 le federazioni provinciali, Imperia, La Spezia, Savona e il Tigullio. Clamorosa l’espulsione dalla Lega Emiliana del vicesegretario Marco Lusetti. In Lombardia sono sotto regime straordinario, Lecco e Malnate, Como, e Mantova. In Piemonte Vercelli è sotto tutela, in Alto Adige è stato inviato a tenere le redini, il milanese Bosatra.

A Stezzano in provincia di Bergamo è commissariata la sezione cittadina guidata da Alberto Morè.
Clamorosa la decisione di Bossi di espellere dalla Lega tutti gli iscritti alla storica associazione “Terra Insubre” che ha contribuito alla stessa formazione di molti Leghisti. Commissariamento anche per Padova, Rovigo e il Veneto orientale. In Friuli è sotto controllo speciale Gorizia.

In E. Romagna commissariate Bologna, Ferrara, Parma e R. Emilia. Nelle Marche, Macerata. In Umbria è in regime straordinario la segreteria regionale, così come il capoluogo Perugia.
Bossi Umberto Re della Lega Nord è passato dalla lotta di secessione per l’indipendenza della padania, alla lotta di successione al suo trono da parte del figlio Renzo, la trota. Proprio come nelle monarchie, il figlio del Re è destinato alla successione al trono, perciò prima deve farsi conoscere nel Palazzo e nella Contea. A questo proposito Viviana Beccalossi parlamentare del Pdl dice di Renzo trota: ” Per farlo eleggere e dargli spazio, il padre ha pure fatto restare a casa un bel po’ di politici leghisti bravi, competenti, tutta gente che aveva dato l’anima per il Partito.”

A sostenere l’ascesa del principe al trono, insieme a Bossi c’è buona parte dello staff dei vecchi leghisti, alcuni di loro sono ministri, mentre una parte della Lega è contro l’incoronazione del principe.
Per una serie di motivi (qui citati solo i più evidenti) tutti però legati allo scranno, la lotta intestina della Lega è frutto della politica di Bossi di spararle grosse.
Così da una parte lo Stato padrone ha sfruttato e sfrutta la Lega usandone il federalismo come mosca cocchiera per una politica di rapina più precisa e diffusa sul decantato “territorio”.
Dall’altro lato gli arrampicatori sociali che hanno scelto la Lega per lo loro scalata, insegnano a Bossi che loro non sono meno scaltri di lui a spararle grosse in nome della “padania libera” , o della minchiata di turno.
La guerra di successione all’interno della Lega è aperta.
Saluti da un affezionato lettore.

www.operaicontro.it

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