Imperialismo e guerra :: Freedom Flotilla

Flotilla: turchia critica duramente italia

«Alcuni paesi europei invece di ringraziarci per aver fatto rilasciare da Israele anche i loro cittadini, hanno votato contro l'inchiesta internazionale», ha detto il ministro degli esteri turco Davutoglu oggi in visita a Roma

(9 Novembre 2010)

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Roma, 09 novembre 2010, Nena News – Critica durissima della Turchia all’Italia per il «no» del governo Berlusconi all’inchiesta internazionale sul sanguinoso arrembaggio israeliano dello scorso 31 maggio, in acque internazionali, alla nave Mavi Marmara diretta a Gaza con la Freedom Flotilla, durante il quale commando dello Stato ebraico aprirono il fuoco e uccisero nove cittadini turchi.

A portare l’affondo è stato il ministro degli esteri turco Ahmet Davutoglu, nel corso di un incontro con la stampa in occasione del Forum Italo-Turco. «Perché paesi amici della Turchia hanno votato contro la commissione di inchiesta dell’Onu», ha chiesto Davutoglu. «Su quali basi hanno preso questa decisione?», ha incalzato il ministro in riferimento al «no» dell’Italia (e degli Stati Uniti) al voto di giugno al Consiglio dei diritti umani dell'Onu che approvò l'istituzione di una commissione di inchiesta internazionale sull’attacco alla Freedom Flotilla. Il ministro degli esteri non ha mancato di ricordare che il governo turco si impegnò in quei giorni a favore del rilascio non solo dei suoi cittadini, ma anche di quelli di altri paesi bloccati in mare e incarcerati in Israele. «Ma alcuni paesi europei, anche molto amici, invece che ringraziarci, hanno votato contro una missione di inchiesta», ha sottolineato Davutoglu rivolgendosi ai giornalisti italiani nell’ambasciata turca a Roma.

L’Italia, divenuta negli ultimi anni la principale alleata di Israele in Europa, votò contro l’inchiesta internazionale sostenendo che l’iniziativa metteva Tel Aviv sotto accusa senza tenere conto di tutte le circostanze in cui era avvenuto l’arrembaggio alla Mavi Marmara, un grosso traghetto dove si trovavano gran parte delle centinaia di attivisti internazionali diretti a Gaza. Israele mantiene uno stretto blocco navale davanti alle coste di Gaza parallelo all’embargo terrestre che da alcuni anni attua nei confronti di merci e persone in ingresso o in uscita da Striscia di Gaza. La Freedom Flotilla intendeva sfidare il blocco imposto unilateralmente, raggiungere il porto di Gaza city e consegnare tonnellate di aiuti umanitari alla popolazione civile palestinese. Per Israele l’iniziativa invece era «provocatoria» e volta ad appoggiare Hamas che dal 2007 controlla Gaza.

La Turchia intanto continua ad aspettare «le scuse e i risarcimenti» da parte di Israele per i nove civili turchi rimasti uccisi. Lo ha ribadito oggi Davutoglu. «Per la prima volta nella storia della Repubblica turca, dei nostri civili sono stati uccisi da un esercito regolare. E’ qualcosa che non possiamo dimenticare», ha rimarcato il ministro. «Se quell'attacco lo avesse fatto un altro paese, avrebbe subito conseguenze gravi - ha aggiunto - come ad esempio l'imposizione di sanzioni».

Il premier israeliano Netanyahu rifiuta categoricamente di presentare le scuse del suo paese alla Turchia, sostenendo che i soldati aprirono il fuoco per «legittima difesa» perché aggrediti dagli attivisti turchi non appena scesi dagli elicotteri sulla Mavi Marmara. (red) Nena News

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