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(4 Marzo 2011)
anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it
foto: www.radiocittaperta.it
Oltre 2 mila locali di proprietà del Comune che avrebbero fruttato al Campidoglio appena il 15% del loro valore: sedi di associazioni utilizzate come sezioni di partito a canoni d'affitto irrisori e non pagati da decenni e poi appartamenti in zone centrali venduti a prezzi molto inferiori al loro reale valore.
È questo il nuovo filone di «Affittopoli» che questa volta investe il centrosinistra e in particolare il periodo tra il 2001 e il 2008 quando il sindaco di Roma era Walter Veltroni. Un ristorante a Trastevere affittato a 300 euro al mese e alberghi di lusso a 2500 euro, sono solo alcuni esempi. Ci sono infatti anche le sedi di partito: una del Pd in via Vaiano con un affitto di 254 euro mensili e una di sinistra e libertà che ne pagherebbe 213, ma è morosa da una decina di anni. Tra i locali coinvolti nel nuovo filone di indagini c’è poi anche l’appartamento di 155 metri quadrati del figlio dell’ex ministro delle Finanze, Visco, vicino Campo de’ fiori con un prezzo il 30-40% inferiore rispetto al valore reale.
Uno scandalo che scoppia proprio mentre Roma è lacerata dall’emergenza abitativa: da un lato affitti in case di pregio a prezzi stracciati per parenti e amici, dall’altro canoni altissimi in periferia per gli inquilini degli enti privatizzati e per alcune Ipab. Come il caso del Sant’Alessio, ente che per statuto si occupa di welfare e di non vedenti. Qui il problema riguarda soprattutto categorie di inquilini svantaggiate e pensionati con redditi di appena 1000 euro, chiamati a pagarne 900 per un alloggio di 70 metri quadrati in periferia. Già nel 2007 gli inquilini erano stati minacciati di sfratto, salvo il rinnovo del contratto con prezzi esorbitanti. Poi all’inizio del 2010 è arrivata la stangata con aumenti di 3/400 euro, pena il mancato rinnovo del contratto. In questi giorni la situazione è degenerata– denunciano gli inquilini- stanno arrivando a tutti, anche a quelli che avevano accettato il rinnovo altre lettere in cui ci intimano a lasciare le nostre case entro 5 giorni”. Se l’emergenza abitativa è per alcuni una vera e proprio realtà, le recenti inchieste su Affittopoli dimostrano perchè dirigenti e politici siano lontani anni luce dalle reali esigenze del paese.
Marina D’Ecclesiis, Radio Città Aperta
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