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(16 Dicembre 2011)
anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.nuovacolombia.net
foto: www.nuovacolombia.net
Alla marcia del 6 dicembre scorso, convocata dallo Stato colombiano, e per la quale si è messo in gioco tutto il denaro, la logistica, le pressioni che possono esercitare l'oligarchia e gli apparati del regime, hanno partecipato poche migliaia di persone in tutto il paese, contro i 10 milioni auspicati dal governo.
Nonostante la profusione di sforzi e l'offensiva mediatica, la propaganda governativa non è riuscita a convincere il popolo colombiano a
marciare a favore del terrorismo di Stato, dei bombardamenti, degli incarceramenti di massa e del paramilitarismo, che continua sistematicamente ad assassinare con la complicità dello Stato.
Quello che il popolo realmente chiede è una soluzione politica integrale ai problemi che sono alla radice del conflitto, che prima di essere armato è sociale.
Come ha segnalato Piedad Córdoba la marcia di “Jena” Santos era in realtà una grande operazione di propaganda, che cercava d’imporre in modo plebiscitario la continuità guerrafondaia del governo; tale operazione è fallita miseramente, dimostrando che l'oligarchia ha perso il polso del paese, e che le chiacchiere mediatiche non possono occultare la miseria, gli assassinii di sindacalisti e le enormi contraddizioni che affliggono il paese.
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Associazione nazionale Nuova Colombia
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