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Trasporti: scioperi riusciti

(23 Giugno 2002)

Adesione altissima alla giornata di sciopero dei trasporti pubblici. Secondo i sindacati di categoria la quasi totalità dei dipendenti non è andato a lavorare.

I 120 mila lavoratori del servizio pubblico urbano hanno aderito all'agitazione per il rinnovo del contratto nazionale, la cui piattaforma rivendica un aumento salariale di 106,39 euro in busta paga come recupero dell'inflazione programmata per gli anni 2002-2003.

Le punte di massima partecipazione alla sciopero si sono registrate a Roma, in Campania e in Lombardia.

Le aziende rimangono ancora indisponibile ad accettare le richieste avanzate dai sindacati che, a loro volta, ribadiscono l'assoluta mancanza di strategie gestionali in grado di sviluppare il trasporto pubblico.

Allo sciopero di ieri non hanno partecipato i sindacati di base, che mantengono una posizione critica rispetto al contratto nazionale sottoscritto il 27 novembre del 2000 da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. Un accordo, ricorda in un comunicato la RdB Trasporti, che ha permesso "l'introduzione delle massime flessibilità economico/normative, trasformando, nel frattempo, il rapporto di lavoro da fisso a precario".

Gli aspetti negativi di quell'intesa si riflettono sull'attuale rinnovo, come spiega Aurelio Speranza, coordinatore intercategoriale della Cnl: "Abbiamo lasciato libertà di scelta ai nostri iscritti e simpatizzanti se aderire o meno allo sciopero - dice Speranza - in quanto, pur condividendo la richiesta di 106 euro per il rinnovo del secondo biennio economico, non siamo d'accordo sulla destinazione di oltre il 50% di questo aumento a istituti contrattuali indiretti della retribuzione.

Il sostegno della previdenza integrativa e degli ammortizzatori sociali - osserva il coordinatore della Cnl - non deve essere fatto a spese del salario dei lavoratori, che peraltro già pagano la mancanza di automatismi nell'adeguamento delle retribuzioni al costo della vita".

Centro di documentazione e lotta - Roma

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