Imperialismo e guerra:: Altre notizie

Imam assassinato in Dagestan

(30 Ottobre 2012)

Il luogo del triplice omicidio a Derbent

Si fa sempre più terribile lo scontro religioso armato nella repubblica autonoma russa del Dagestan: ieri un commando mascherato ha ucciso a raffiche di mitra un imam nella città di Derbent, e con lui due altri uomini che secondo alcune fonti sarebbero il padre e il fratello. E’ il quinto imam assassinato quest’anno in Dagestan – perlomeno, il quinto della cui uccisione i media hanno dato notizia. La strage è avvenuta mentre il religioso, Kalimulla Ibragimov, stava uscendo di casa per recarsi alla moschea per la preghiera del mattino.

I media definiscono la vittima come appartenente alla setta radicale dei salafiti (a sua volta considerata responsabile di vari attacchi contro religiosi di diverso orientamento); ma pare che recentemente avesse pronunciato diversi sermoni di tono conciliante in difesa della pace nella regione. Il che autorizza in definitiva tutte le ipotesi circa gli autori del delitto: un gruppo islamista ancor più radicale, oppure fedeli delusi per il suo “tradimento”, ma anche settori “oscuri” dell’islamismo moderato in cerca di vendette dopo l’assassinio dell’imam Zainutin Daiziyev nel villaggio di Kadar, il 15 settembre scorso, dell’imam “pacifista” Magomedkamil Gamzatov a Makhachkala e dell’imam Ashurulav Kurbanov in un villaggio vicino a Kyzliar, entrambi in giugno, e quello dell’imam di Buinaksk, Gitinomagomed Abdulgapurov, in marzo. O infine, ovviamente, settori dei servizi segreti governativi interessati ad alimentare caos e smarrimento tra le file dei fedeli mussulmani

Astrit Dakli - ilmanifesto.it