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La Borsa vola

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(31 Luglio 2012) Enzo Apicella

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    Dogane – i problemi aumentano.

    (6 Dicembre 2004)

    Da sempre si sostiene la storia che i lavoratori delle Dogane sono dei “privilegiati” con stipendi ragguardevoli, al di sopra della media di un dipendente pubblico.
    E’ bastato un po’ di tempo per rendersi conto che ormai la parificazione verso il basso accomuna chi più chi meno tutti i lavoratori delle Agenzie Fiscali, ed ora la scure tocca ai doganali.
    Nel merito:
    Il guazzabuglio che stanno creando le “nuove” procedure di “riqualificazione” è incredibile. Gli evidenti ritardi di conclusione delle procedure, anche per tenere in vita il vecchio contratto, sono intrecciati con l’inizio dei corsi e con un meccanismo già in avanti. La contraddizione è che invece di azzerare il tutto e mettere al primo posto lo sviluppo automatico delle progressioni giuridiche ed economiche dei lavoratori, difendendo il diritto di carriera, le organizzazioni sindacali rappresentative litigano tra di loro sull’opportunità di una “avanzata” richiesta di incontro all’Agenzia e addirittura c’è chi difende a spada tratta queste procedure devastanti e discriminatorie. A nessuno importa la reale difesa e tutela dei diritti del personale con una proposta chiara e condivisa ovvero la collocazione da subito, per tutti, nei livelli professionali ed economici adeguati alle mansioni svolte e alle professionalità acquisite.

    Nessuno si pone il problema dello status giuridico dei lavoratori doganali non più adibiti alle istituzionali funzioni fiscali/tributarie ma dirottati (su indicazioni europee) a funzioni di polizia doganale, di lotta alla droga e alla contraffazione, funzioni che dovrebbero essere appannaggio della Guardia di Finanza o delle forze di polizia. Con l’intollerabile conseguenza di un aggravio di responsabilità, di funzioni e di carichi esterni notevolissimi… con l’uso persino delle divise militari! La soluzione, come prospetta qualcheduno, non è il transito nel comparto Sicurezza che nulla a che vedere col lavoro “vero” del personale delle Dogane ma rafforzare, con investimenti nelle risorse e nell’organico, il ruolo pubblico dell’Agenzia Dogane già messo a dura prova dall’allargamento dei paesi CEE e, quindi, dal forte esautoramento di funzioni di lavoro proprie.

    In questa situazione tutta negativa per il personale ha fatto capolino, nel silenzio generale prima e dopo, sia da parte sindacale che da quella dell’amministrazione, la forte contestazione dei lavoratori della Dogana di Fiumicino che non hanno partecipato alle ultime elezioni RSU.
    Questa iniziativa dovrebbe essere il volano per innervare una coesione maggiore tra i lavoratori delle Dogane che da questa protesta possano cominciare a raccordarsi in tutta Italia per costruire non solo una solidarietà a Fiumicino ma, motivo ancora più sostanzioso, una piattaforma di lotta, non più rinviabile, che dovrebbe essere la stura per una stagione di mobilitazione nelle Agenzie.
    Piattaforma di lotta da costruire dal basso, negli uffici, autorganizzandosi i lavoratori e senza farsi rappresentare o affidare le chiavi dell’iniziativa a nessun sindacato concertativo che hanno portato allo sbaraglio le esigenze della gran massa del personale.

    Lottiamo e organizziamoci con i Cobas!

    COBAS Pubblico Impiego
    Finanze e Agenzie Fiscali
    aderente alla Confederazione COBAS

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