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(5 Gennaio 2005)
L’inizio del nuovo anno vedrà ripetersi in tutto il Paese, alla presenza delle più alte cariche istituzionali e sotto i riflettori dei mezzi di comunicazione, l'ormai rituale inaugurazione dell’anno giudiziario (l’11 gennaio presso la Cassazione a Roma e il 15, in contemporanea, presso tutte le sedi delle Corti d’Appello).
Ci saranno le solite statistiche sull’anno giudiziario trascorso, le polemiche più o meno velate tra magistratura e politica, si disserterà sui mali della Giustizia e poi ognuno ritornerà da dove è venuto (nelle aule dei Tribunali, nelle sedi governative e istituzionali) senza cambiare atteggiamento e indirizzo politico.
Per i magistrati la colpa è delle leggi, per i politici alla scarsa produttività dei magistrati, alla loro incapacità a “governare” i tempi del processo, alle frequenti prescrizioni dei reati.
I mali della Giustizia e di tutto il pubblico impiego, risiedono in gran parte nella scelta fatta da oltre 10 anni da chi ci governa e da chi ci ha governato in passato, rispetto ad una progressiva e continua opera di smantellamento del servizio pubblico.
Smantellamento che si è concretizzato in questi anni con il blocco delle assunzioni, il taglio delle risorse per il funzionamento degli uffici, il ricorso a lavoratori precari, il varo di controriforme sugli assetti organizzativi, privatizzazioni devastanti per i lavoratori e per i cittadini/utenti, rinnovi di contratti pubblici con scarse risorse e dopo anni dalla loro scadenza, dequalificazione dei lavoratori pubblici, ricorso massiccio a consulenze ed esternalizzazioni.
Trasformiamo il rito dell’inaugurazione dell’anno giudiziario in un momento di lotta dei lavoratori di tutto il Pubblico Impiego per rivendicare:
SALARIO
Ripristino della scala mobile, rinnovo immediato dei contratti scaduti ormai da un anno, 14^mensilità e ulteriore adeguamento dei buoni pasto
DIRITTI
Potenziamento del servizio pubblico per la tutela sociale dei cittadini/utenti e dei lavoratori
DIGNITA’
Riconoscimento della professionalità acquisita, ordinamento professionale finanziato dalle Amministrazioni e non dai lavoratori, immediata attivazione di nuove procedure di riqualificazione
FACCIAMO SENTIRE LA VOCE DEI LAVORATORI L’11 GENNAIO A ROMA PRESSO LA CASSAZIONE E IL 15 GENNAIO PRESSO LE SEDI DELLE CORTI D’APPELLO
Coordinamento Nazionale Ministero dell’Economia e delle Finanze
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